San Marino. Decreto 83 contro incentivo monofase, aziende in crisi

San Marino. Decreto 83 contro incentivo monofase, aziende in crisi

Decreto 83, già telefonate alle aziende per disdire ordini

Il provvedimento fa lievitare i costi anche per preventivi già fatti

Antonio Fabbri

Cominciano già ad arrivare telefonate di disdetta di ordinativi e incarichi da parte di clienti che hanno fatto i propri conti su quali effetti avrà il decreto 83 che toglie di fatto la monofase agevolata su tutto il materiale legato all’ecosostenibilità e all’efficientamento energetico degli edifici, dai pannelli solari agli infissi, ai materiali per il cappotto termico delle case. Di fatto restano con l’incentivo monofase soltanto le luci a led.

Il problema è reale ed è anche di ordine concorrenziale oltre a prendere una direzione diametralmente opposta rispetto agli investimenti nella ecosostenibilità. Se si considera che oltre confine è stato addirittura istituito un Ministero per la transizione ecologica, mentre sul Titano si ritrattano di punto in bianco gli incentivi, si comprende che il problema non è marginale.

A voler fare due conti, infatti, finora la aliquota sui materiali per l’efficientamento energetico era del 5%. Il decreto 83 revoca l’agevolazione e riporta l’aliquota al 17%. Il problema nel problema è che questa reintroduzione dell’aliquota piena, come ha rilevato l’Unione artigiani ieri, non è graduale ma già i vigore. Questo va a incidere anche su preventivi già fatti e commesse già ottenute casando un aggravio di costo per il committente. Non è dunque un caso che siano già arrivate telefonate di disdetta alle aziende per l’aumento dei costi.

Oltre a questo problema delle disdette dirette, l’aumento dell’aliquota causa un disagio ben più ampio. Il nuovo decreto, come rilevato da Unas, annulla infatti la competitività delle aziende sammarinesi.

Se si considera che l’aliquota per i materiali e le pertinenze per l’efficientamento degli edifici nella vicina Italia è del 10%, mentre a San Marino torna con il decreto 83 di fine aprile al 17%, si comprende come i committenti abbiano maggior convenienza a incaricare ditte italiane piuttosto che sammarinesi per i lavori di edilizia legati all’ecosostenibilità. Un problema non di poco conto sul quale sia le aziende sia le associazioni di categoria sono pronti a dare battaglia.

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