San Marino devastato dalla speculazione immobiliare malavitosa

San Marino devastato dalla speculazione immobiliare malavitosa

Che  dietro la devastazione
del territorio
  della Repubblica di San Marino, frutto del sottobosco politico affaristico che ne ha guidato le scelte urbanistiche, ci potesse essere la malavita organizzata,  il sospetto è antico.

Giorgio Ponziano di Italia Oggi riporta questa dichiarazione dell’ex comandante della Guardia di Finanza di Rimini Enrico Cecchi: Non è possibile che in piena crisi San Marino abbia continuato a costruire senza sosta, lasciando inutilizzati tantissimi appartamenti, negozi, uffici. Solo chi ha danaro in eccesso può permetterselo e solo la criminalità organizzata gode di un eccesso di danaro. Il mattone è stato il primo investimento per la malavita.

Purtroppo si scopre quanto il comandante Cecchi avesse ragione ad esempio dalla  intercettazione, a fine dicembre 2008,   di una telefonata di Francesco Vallefuoco ( indagine 
Staffa
) in cui racconta di avere inviato  alcune mail a delle immobiliari, per la messa in vendita di
dodici villette a schiera, di 180 metri ciascuna, di cui due le avrebbe tenute
per sé, intestandole una al fratello Gigino e un’altra alla moglie (poi
identificata in Panico Tina)
.

Pochi mesi prima aveva gettato l’allarme su San Marino il magistrato dell’antimafia di Reggio Calabria Salvatore Boemi, ma il Segretario agli Esteri pro tempore Fiorenzo Stolfi aveva assicurato che il mercato immobiliare sammarinese faceva capo praticamente tutto a imprenditori sammarinesi e che  c’erano comunque i controlli.


Vignette
di Ranfo

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