San Marino. Dibattito in aula sul rapporto con l’Italia: Valentini attacca, le opposizioni alzano i toni. San Marino Oggi

San Marino. Dibattito in aula sul rapporto con l’Italia: Valentini attacca, le opposizioni alzano i toni. San Marino Oggi

Franco Cavalli – San Marino Oggi: Il Segretario agli esteri: “Minoranza grottesca sulla black list, mancato rispetto non voglio assuefarmi al gioco delle parti” /
Il rapporto con l’italia scalda l’aula /
Valentini parte all’attacco e le opposizioni alzano i toni in replica Felici annuncia: “incontrato un grosso gruppo industriale interessato”

Il dibattito in Aula dell’uscita di San Marino dalla black list diventa l’occasione per strigliare l’opposizione per la sua “mancanza di rispetto” nei confronti delle persone e delle istituzioni.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri, parte in quarta e si toglie numerosi sassolini dalle scarpe nel suo riferimento in Consiglio sui rapporti bilaterali. “Non posso non ricordare – debutta – che meno di un mese fa tutte le forze di opposizione si erano rivolte alla Reggenza per chiedere una convocazione straordinaria del Consiglio”, e per avanzare una non tanto velata richiesta di dimissioni dello stesso segretario “con motivazioni e toni inaccettabili – prosegue Valentini – per la mancanza di rispetto delle istituzioni e delle persone che le rappresentano”. Per l’inquilino di Palazzo Begni, la minoranza “cade nel grottesco” quando scrive comunicati stampa che “continuano a criticare
il sottoscritto
– prosegue – mentre i giornali portano già la notizia a caratteri cubitali dell’uscita dalla black list”. Valentini sottolinea poi di non avere spirito di rivalsa, ma la tirata d’orecchie è fortemente motivata. “Non sono d’accordo – manda infatti a dire – che ci si debba assuefare a questo modo di intendere la politica con un giudizio qualunquista, secondo cui è questo il gioco delle parti”. Giustificare certi atteggiamenti “porta a una deriva irrazionale e strumentale – prosegue – in cui non contano più nulla, né la dignità delle persone
ne’’ quella delle istituzioni”.
(…)


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