San Marino. Dopo i 6 miliardi dal Giappone, i 10 miliardi iraniani dalla Svizzera

San Marino. Dopo i 6 miliardi dal Giappone, i 10 miliardi iraniani dalla Svizzera

Affari, inchieste e intrighi all’ombra del Titano 

GIACOMO AMADORI – (…) Nell’estate 2019, alla vigilia della risoluzione della Banca Cis, all’improvviso piove sul tavolo della segretaria per le finanze Eva Guidi e della presidente della Bcsm Tomasetti una proposta di investimento da 10 miliardi di euro. Ai diretti interessati l’offerta ricorda una vicenda analoga. (…)

Considerato il precedente, in ogni caso, sia la Banca centrale sia la segreteria per le finanze hanno preferito segnalare con solerzia la questione dei 10 miliardi al Tribunale di San Marino. Dalle denunce emerge che il giorno prima della messa in liquidazione della Banca Cis, alla Tomasetti viene proposto un incontro con due personaggi stranieri, il cui piano era già stato presentato al governo. Inizialmente era partito come progetto di investimento di quadri di grande valore per 500 milioni di euro, per poi diventare un possibile deposito miliardario. A effettuarlo dovevano essere due facoltosi cittadini iraniani, a loro dire, appartenenti «alla famiglia reale».

La coppia avrebbe proposto di portare a San Marino soldi depositati presso la banca svizzera Ubs (…) Se l’accordo fosse andato a buon fine, un camion avrebbe trasferito 20 milioni di banconote da 500 euro euro impilate in bancali. Inoltre i munifici cittadini della Repubblica islamica avrebbero regalato un miliardo al piccolo Stato del Titano e per quattro anni avrebbero devoluto il 30 per cento dei proventi da investimenti alle casse della piccola repubblica. In cambio, un ristretto gruppo di persone avrebbe dovuto ricevere la cittadinanza sammarinese e il passaporto diplomatico irrevocabile.

Un mese dopo il primo tentativo di abboccamento, a fine agosto 2019, uno dei presunti promotori dell’investimento contatta direttamente la Tomasetti. Stiamo parlando dell’imprenditore italiano residente a San Marino Andrea Negri, già gran maestro della Serenissima gran loggia di San Marino e fondatore nel 2020 del movimento politico Indipendenza sammarinese, di cui ha lasciato la presidenza a giugno «a seguito di incarichi istituzionali assunti in ambito diplomatico». (…) La presidente replica di non essere disponibile a un colloquio fuori dal territorio sammarinese e segnala la vicenda all’Antiriciclaggio. (…)

Articolo tratto da Panorama

 

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