L’Informazione di San Marino. Dopo la sanità, la scuola
Marino Cecchetti
Il nostro sistema sanitario era in difficoltà già prima del coronavirus. Ora il ritardo nella somministrazione del vaccino al personale medico e infermieristico rischia di farlo collassare.
La prima difficoltà ci è venuta dall’esterno, come si leggeva su questo stesso giornale nel 2018: “Cominciano a scarseggiare, in Italia, anche i medici generici e non solo gli specialisti, a causa del numero troppo basso fissato per l’accesso degli studenti nelle facoltà di Medicina. Nella stessa Italia nel prossimo decennio verranno a meno ‘80mila medici e non ci sarà la possibilità di rimpiazzarli perché il numero dei laureati in medicina è del tutto insufficiente’ (Silvestro Scotti, Federazione italiana medici di Medicina Generale)”.
Di fronte alla crescente concorrenza esterna nel reperimento di medici, il nostro Paese non si è attivato prontamente e adeguatamente, così che anno dopo anno ha perso tanti professionisti. E ancora ne continua a perdere. L’associazione “Difendiamo San Marino” ha scritto: “Ci voleva il Corona virus per scoprire che i medici anche se pensionati rappresentano una risorsa di inestimabile valore a cui fare ricorso? Senza dimenticarsi poi degli infermieri e delle altre figure sanitarie con cui si potrebbe davvero risolvere il problema dell’emergenza! Impedire a tutte queste figure una volta pensionate di continuare ad esercitare la propria professione e strapagare i pen- sionati italiani che continuano in Italia a percepire ciò che hanno giustamente maturato, costituisce una vera e propria ingiustizia tutta sammarinese!”
Bisogna che sanità e scuola ritornino in cima alla lista dei problemi da affrontare con la massima urgenza. A partire dal reperimento del vaccino per chi lavora in prima fila. Dopo la sanità, la scuola.