Assicurazione ha per ora solo parzialmente risarcito il danno con un anticipo di 245mila euro Amarezza dei famigliari della vittima per l’esito del processo
ANTONIO FABBRI – La vicenda è quella del drammatico incidente del 21 marzo 2022, nel quale l’uomo investito riportò lesioni gravissime e una invalidità permanente, causata da quell’incidente, del 98-99%. Una Skoda Fabia condotta da un 50enne, investì un 36enne – entrambi del riminese – che stava attraversando la strada all’altezza del bar “Punto…a capo”.
L’auto, che viaggiava verso il confine di Cerbaiola, nonostante la frenata centrò il pedone che dopo aver sbattuto violentemente contro il parabrezza fece un volo di una ventina di metri. Fu uno scontro tremendo e la vittima, oggi 37enne, venne trasportata al “Bufalini” di Cesena dove rimase in stato di coma per diversi giorni. Oggi l’uomo è ricoverato alla clinica Sol et Salus dove sta affrontando un difficile percorso di riabilitazione, considerato che i periti hanno valutato una invalidità gravissima pari, appunto, al 98%.
Nella precedente udienza dell’11 aprile scorso, la difesa dell’uomo che era alla guida dell’auto che travolse la vittima in via del Passetto a Fiorentino, aveva fatto istanza di patteggiamento, concordando la condanna della multa a giorni e chiedendo la pena sospesa. Tuttavia la multa a giorni che concordata, impedisce l’applicazione della sospensione della pena, in quanto non prevista per quella tipologia di pena, pertanto il giudice non aveva accolto il patteggiamento. Aveva quindi sospeso altre determinazioni fino alla successiva udienza, concedendo del tempo utile ulteriore per riformulare e rimodulare una eventuale richiesta di patteggiamento. Aveva anche invitato le parti ad ottenere un aggiornamento sulla posizione dell’assicurazione in vista dell’udienza di ieri.
La vittima e i familiari nella precedente udienza si erano costituiti parte civile con gli avvocati Davide Grassi del foro di Rimini ed Enrico Carattoni, di San Marino. Ieri è stato dunque riformulato, dall’avvocato Stefania Podeschi legale dell’imputato, il patteggiamento. Questa volta, con il parere favorevole del procuratore del fisco vista la sussistenza degli estremi di legge, il patteggiamento è stato accolto dal giudice Simon Luca Morsiani.
L’imputato ha così patteggiato una multa a giorni 20 pari a 600 euro ed è stato condannato al pagamento delle spese di costituzione di parte civile. Quanto al risarcimento del danno, nel frattempo l’assicurazione dell’imputato ha versato un anticipo della liquidazione dei danni, pari a 245mila euro. Tuttavia, se il rimborso non dovesse completarsi, le parti civili saranno costrette a intentare causa civile per ottenere quanto dovuto. Istituto del patteggiamento che, come già in altre occasioni, lascia amareggiate le vittime, considerato che la parte civile non ha alcuna voce in capitolo quando la pena viene patteggiata e, qualora dovesse rivolgersi alla sede civile, dovrebbe dimostrare non soltanto il “quantum”, ma anche l’“an”. Non solo cioè la quantificazione del danno, ma anche che il danno subito derivi dal fatto illecito.
“È evidente – commenta l’avvocato Davide Grassi difensore della vittima e dei famigliari – che non può non notarsi la notevole sproporzione tra il fatto e l’entità della pena patteggiata dall’imputato. Pur trattandosi di un istituto nuovo e ammesso dalla legislazione, quindi pienamente legittimo. Si tratta certo di un sinistro stradale colposo, ma con una lesione gravissima ad un ragazzo di appena 36 anni che ha causato una invalidità permanente del 98/99%. Le sentenze si rispettano sempre, ma non nego che vi sia comunque grande amarezza anche da parte dei famigliari della vittima”, ha concluso l’avvocato. Amarezza che già in altri casi, anche altri legali delle vittime e dei loro famigliari, hanno espresso e potrebbero far pensare di ragionare su dei correttivi all’istituto del patteggiamento recentemente introdotto nella legislazione sammarinese.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 18
