San Marino e le banche in default. Visto dall’Europa, una pazzia

San Marino e le banche  in default. Visto dall’Europa, una pazzia

Visto dall’Europa il comportamento tenuto da vari governi della Repubblica di San Marino verso banche entrate in difficoltà costituisce una autentica pazzia. Dato che abitualmente vengono erogate somme rilevantissime (tanto da sfiorare  complessivamente 1/4 del bilancio dello Stato) senza predisporne il recupero,  assistiti in questo, negativamente, da Banca Centrale.  

Beda Romano di IlSole24Ore: Ecofin: trovato l’accordo sulle regole in caso di fallimento delle banche


Dopo una nuova notte di negoziati, i 27 ministri delle Finanze dell’Unione hanno finalmente trovato un accordo sulle regole da applicare in occasione della ristrutturazione o della liquidazione di una banca in crisi. L’intesa prevede che in un primo tempo azionisti, obbligazionisti e depositanti – non la mano pubblica – siano messi a contribuzione. Il compromesso dà ai governi nazionali una certa flessibilità nell’adottare le norme europee, in modo da adattarsi ai diversi mercati locali.
Secondo l’accordo, gli investitori dovranno subire una perdita dell’8% degli attivi dell’istituto di credito prima che il governo possa intervenire con il denaro pubblico per aiutare una banca in difficoltà. L’uso di un eventuale fondo statale di liquidazione bancaria sarà limitato al 5% degli attivi, mentre l’uso del Meccanismo europeo di stabilità (Esm) sarà possibile solo in precise circostanze. Nel contempo, i governi dovranno creare fondi di liquidazione bancari pari all’0,8% del totale dei depositi garantiti.
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