Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: “San Marino e Svizzera centri noti per l’attivita’ bancaria di riciclaggio” / Definisce così i due stati la Commissione Antimafia del parlamento italiano nella sua seduta del maggio scorso in cui si esaminava il condizionamento delle mafie sull’economia
[…]
Nel
resoconto stenografico della
seduta del 31 maggio scorso,
non troppo tempo fa quindi,
si legge come San Marino sia
accomunato alla Svizzera con parole
non troppo lusinghiere.
In quella seduta la commissione
parlava dell’irrigidimento
dell’uso dei contanti, all’epoca
la soglia era di 5.000 euro,
adesso, come noto, con il
governo Monti è scesa a mille
euro. “In tema di riciclaggio,
appare necessario irrigidire i
limiti nell’uso dei contanti267
ed ampliare quanto più possibile
i sistemi di tracciamento dei
flussi finanziari introdotti con
l’art. 3 della legge 136/10, nel
contempo estendendo quanto
più possibile alle forze di polizia
e alla magistratura l’accessibilità
diretta ed immediata
a tutte le banche dati che possano
fornire utili elementi di
conoscenza”.
[…]
A questi dati si aggiunge quello
riportato nei mesi scorsi dalla
agenzia economica Bloomberg
che, citando i risultati di un
rapporto riservato predisposto
dalla Divisione Intelligence
della Banca d’Italia, riferiva
che in Italia il 91% delle
transazioni sarebbe condotto
con pagamenti in contanti
(perciò anonimi), contro il
78% della Germania ed il
59% della Francia; inoltre, il
maggior numero di banconote
da 500 euro sarebbe transitato
in sportelli bancari prossimi
ai confini con San Marino e la
Svizzera, ossia centri noti per
l’attività bancaria di riciclaggio
di denaro”.
Quello che impressiona
in questa deduzione della
Commissione antimafia non
è tanto l’ormai noto transito
di banconote da 500 euro nel
circondario, peraltro indicato
al condizionale, ma come la
Svizzera e San Marino siano
indicati con certezza come
centri “noti per l’attività bancaria
di riciclaggio”.
A fronte
contenuti di tal fatta riportati
da recenti documenti ufficiali
dei massimi organismi politici
italiani, inalberarsi per dei
servizi televisivi o articoli di
giornale che di fatto danno
conto di come la pensino quelli
che dovrebbero essere gli
interlocutori politici a sostegno
di un rapporto più disteso tra i
due paesi, appare patetico.
Ascolta il giornale radio di oggi