Da San Marino (come da Svizzera e altri Paesi) per gli italiani che vi hanno portato irregolarmente capitali, attualmente lo scudo fiscale
prevede solo il rimpatrio e non anche la regolarizzazione come per i Paesi della Unione Europea e certi Stati dello Spazio Economico Europeo.
Però, a quanto riporta IlSole24Ore, l’Italia starebbe allargando ad altri Paesi la possibilità di optare per la regolarizzazione. ‘L’estensione territoriale di questa chance oltre i confini della Ue e dello Spazio Economico Europeo è suffragata dal Trattato istitutivo della comunità (articolo 56) che vieta restrizioni alla circolazione dei movimenti di capitale anche tra Stati membri e Paesi terzi.‘
Insomma ‘un’altra white list è quella che i tecnici dell’amministrazione [italiana] stanno predisponendo per lo scudo fiscale. La facoltà di regolarizzazione – vale a dire di sanare l’illecita detenzione di beni e attività all’estero versando la sanzione del 5%, senza dover fisicamente rimpatriare – sarà estesa ai paesi extra Ue a patto che sia garantito un adeguato scambio di informazioni.‘
Per rientrare però in questa nuova lista tutta italiana, potrebbe non bastare essere considerati Paesi ‘virtuosi’ dall’Ocse, cioè aver sottoscritto come San Marino (la Svizzera e altri Paesi) i 12 accordi
contro le doppie imposizioni previsti dal G20di Londra. Infatti, a quanto pare, almeno secondo IlSole24Ore, vi troveranno posto solo ‘i paesi che, dal 2000 a oggi, hanno sottoscritto convenzioni contro la doppia imposizione con Roma‘. Il che, per San Marino (come del resto per la Svizzera) ancora non è avvenuto.