Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: La metafora dell’uccello
(…) E’ uno sforzo grosso per San Marino, che fino all’altro ieri ha basato la sua esistenza e la sua ricchezza proprio sul fatto di essere meno conosciuto possibile agli altri. Lo ha fatto talmente bene che ancora oggi, a proposito di trasparenza, è poco conosciuto pure a se stesso. Ma superate le remore che trattengono dall’uscire allo scoperto, resta il secondo dilemma: volare per esser di esempio. Esempio di cosa? Non che il Titano non abbia elementi e principi saldi per esserlo, ma va riconosciuto che di polvere se n’è sedimentata parecchia sui volti dei saggi che hanno fatto grande la piccola Repubblica. Allora se vola alto alto questo uccellino cosa mostrerà? Le bianche piume di una comunità libera, solidale, pacifica dove ciascuno contribuisce secondo le proprie sostanze, oppure un piumaggio lordo di corruzioni impunite, di una giustizia sociale zoppicante, di una equità squilibrata, di una libertà frustrata dalle consorterie? Ciascuno di risposta darà la sua sulla base di ciò che vede, anche perché per confondere lo sguardo l’uccellino potrebbe provare a volare controluce davanti al sole. C’è un momento, però, nel quale dalle metafore bisogna svegliarsi perché ci sono da fare i conti con i tagli, con le imposte, con il contenimento dei costi. E in questo ambito la preoccupazione, per questo uccellino, è che non si sa dove volerà e dove andrà a finire. C’è chi è già molto preoccupato che la metafora dell’uccello, prima o poi, si trasformi in provvedimenti concreti e che, vola vola, questi finiscano sempre nello stesso posto, sempre dagli stessi.
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