San Marino. Editoriale di Alessandro Rossi: ‘Quello che i sammarinesi faticano a capire’. L’Informazione di San Marino

San Marino. Editoriale di Alessandro Rossi: ‘Quello che i sammarinesi faticano a capire’. L’Informazione di San Marino

Alessandro Rossi – L’Informazione di San Marino: Quello che i sammarinesi faticano a capire

(…) Chi detiene il vero potere in questa società? Chi ha i soldi! Cosa sono le banche ? Sono il centro dell’economia così come oggi la vediamo. Sono loro che decidono le politiche a prescindere dalle volontà dei cittadini. Decidono le politiche perché nei fatti sono loro a premiare con i finanziamenti le azioni imprenditoriali e con l’assenza dei finanziamenti o il recupero degli stessi a boicottare le azioni di altri. Dovrebbero agire su criteri di limitazione del rischio, ma a San Marino, e non solo, non è stato così. Infatti visto lo stretto connubio fra i vari ambiti di potere Sammarinesi è successo che i finanziamenti li si è concessi in molti casi senza adeguate valutazione di rischio alle persone supposte potenti del Paese. Perché la macchina San Marino girava e tutto sembrava non dovesse finire più. E’ successo così in parte anche con l’esplosione delle banche e delle finanziarie. (…) Lo stesso è successo nel mondo dell’edilizia, nella pericolosa avventura del credito al consumo (lì la banca è andata a prestito di se stessa, ma almeno con rischi medio bassi), dell’informazione, per alcune attività imprenditoriali importanti sul settore alimentare e via discorrendo. Questo ha portato a far sì che i soldi veri siano sì concentrati in banca, ma in mano ai seguenti soggetti in ordine di importanza: Fondi pensione, imprenditori e cittadini onesti e risparmiatori, i politici corrotti (se non li hanno spesi tutti con ritmi di vita esagerati). E’ chiaro che una parte di questi soldi siano in parte di “bloccati” per ovvi motivi di riciclaggio. E’ il danaro difficilmente rimpatriabile (vedi dichiarazione improvvida del presidente ABS sulla voluntary disclosure). Il “SISTEMA” era a prova di cambiamento, chiunque avesse voluto provare a cambiarlo non avrebbe potuto perché privo di reale potere. Ovvero ogni politica di cambiamento dei rapporti di forza veniva “sedata” ed “immunizzata” e limitata allo schiamazzo di qualche esagitato. Oggi la situazione per San Marino è critica non per il debito pubblico, che è appena iniziato e continuerà a correre se non interverranno ulteriori politiche di freno della spesa pubblica, ma per il debito latente del sistema bancario. (…) La logica vorrebbe che i cittadini sammarinesi alla luce di questo grande dramma che si sta palesando sul futuro dei propri figli si rendessero consapevoli della situazione e ricercassero all’interno delle proprie fila qualità, eccellenze e amor patrio da porre nei ruoli di comando per affrontare questa situazione con decisione e consapevolezza. Si dovrebbero creare dei gruppi di lavoro svincolati dalle sigle e appartenenze attuali, ma orientati fondamentalmente sulla definizione e proposta di soluzione sugli aspetti puramente tecnici ed operativi su delle grandi questioni esistenti . Un gruppo di lavoro fatto da sammarinesi per i sammarinesi, liberato dai giochini e dalle tattiche di appartenenza sviluppatesi sul tavolo dello sviluppo e nei vari tentativi fatti in questa direzione. Come realizzarlo? Semplicemente rendendo trasparenti la storia e le eventuali appartenenze lobbistiche di chi vi accede e verificando come comunità la qualità dei soggetti e l’assenza di possibili conflitti di interesse. (…)


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