Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Le contromisure
(…) Prendiamo poi quello che succede a San Marino. Stessa cosa con modalità diverse. Qui per le contromisure non c’è bisogno di chissà quali manifestazioni o nuove leggi che poi, come è accaduto, volendo si possono pure non rispettare. Qui a muovere tutto sono gli equilibri politici e allora è da lì che arrivano gli antidoti o, volendoli chiamare con il loro nome, i veleni. Così succede che più sotterraneamente che in Italia, dove il degrado dei comportamenti e del linguaggio politico è il sintomo di quello del popolo che li utilizza, la contromisura prova ad arrivare dagli androni del Palazzo. Non è conclamato, ma un certo lavorio per dribblare il marciume che sta venendo fuori da conto Mazzini e non solo, c’è. Una certa volontà di ammorbidire le norme scomode da approvare, c’è pure quella. Lo si nota. Lo si nota a partire dalla diffusa autoplagiante preferenza di parlare d’altro. Ma i fatti sono talmente inesorabili che prima o poi a galla ci vengono sempre. Conterà, quello sì, il peso che gli si vorrà attribuire. Tutta questa fretta di fare una analisi seria, però, non c’è. Anche perché non è che serva andare tanto avanti o sia necessario che venga fuori ancora chissà cosa per fare già adesso una profonda selezione tra chi è uomo di Stato e chi no. Quanto sta succedendo, basta. Di qua e di là. Ed è proprio la questione delle misure-contro ad essere determinante. (…) In questa situazione a San Marino, non si sa bene con quanta sincerità e concreta volontà da parte di tutti gli attori, la politica per la prima volta sta pensando che è meglio punire i delinquenti piuttosto che dare loro una licenza. Ma le contestazioni interne ai partiti unite a quelle degli avvocati, che un peso ce l’hanno tanto più se sono affiancati dai commercialisti, danno il polso di quanto la strada sia in salita. (…)