Elementari di Città, si moltiplicano le prese di posizione per evitare che vengano trasferite
Domenico Gasperoni: “Viene strappata una pagina della letteratura urbanistica e distrutta la memoria di generazioni di alunni”
Si moltiplicano le prese di posizione in difesa della scuola elementare di Città. Tutte per chiedere, così come ha fa anche una Istanza d’Arengo presentata con oltre 170 firme, che le elementari restino a Ca’ Caccio. Di seguito le prese di posizione di Domenico Gasperoni e di Augusto Michelotti. La cittadella della conoscenza Di fronte alla forzata chiusura delle scuole, causa Covid 19, si sente ripetere spesso: “questa è una sconfitta!” E’ una sconfitta temporanea, si spera. La scuola riaprirà, nella speranza che la pandemia sia presto vinta. A San Marino, da tempo si parla di una chiusura di un plesso scolastico, quello di Città. Non parte da un evento infausto, ma da una decisione politica. Legittima ma contestabile. Si sono sentite molte voci preoccupate fra i docenti, i genitori dei bambini e singoli cittadini. Mi unisco anch’io. Non mi soffermo sugli aspetti educativodidattici, trattati con maggiore competenza da altri. Traccio un percorso di sociologia del territorio. Esprimo profonda amarezza perché questa chiusura è una sconfitta ricercata. Irreversibile. E’ incomprensibile che la scelta sia considerata come un normale intervento nel settore della gestione del patrimonio immobiliare dello Stato. A seconda delle esigenze, le sedi delle strutture pubbliche cambiano spazi e luoghi. Un balletto, un gioco senza una “strategia di gioco”. Una politica gestionale sbagliata ma, tutto sommato, accettabile (…)
Articolo tratto da L’Informazione
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