San Marino, elezioni. Partiti e movimenti. Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

San Marino, elezioni. Partiti e movimenti.  Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino:  Elezioni, gia’ spuntano sospetti sul rischio del mercato del voto / Solo i movimenti hanno per ora i programmi pronti e gia’ consultabili su internet / Intanto Dc e Psd frenano l'”intraprendenza” di Ap. Il Ps prepara il suo programma, l’Upr sta valutando come apparentarsi, Sinistra unita si confronta con Civico 10, nel Mics c’è chi vorrebbe candidarsi. Rete vigileremo sul rischio di mercato del voto

Fissata la data delle elezioni all’11 novembre (il decreto di scioglimento del Consiglio la cui emissione è facoltà della Reggenza che lo firmerà probabilmente questa settimana) e noto il fatto che entro il 2 ottobre bisognerà presentare liste e coalizioni, il quadro delle alleanze è ancora fluido. L’unico apparentamento assodato dal quale si parte appare quello che ha come base quel che resta del Patto più il Psd. Allo stato, nonostante le dichiarazioni di apertura a mezza bocca, di concreto ci sono le deliberazioni del parlamentino Dc, che prima ha avallato il rapporto con il Psd e poi ha ufficializzato la coalizione dalla quale si parte. Contestualmente ha detto che Via delle Scalette è al lavoro su programmi e lista e che quella dell’allargamento della coalizioni non è una priorità. Anche Alleanza popolare ha ribadito l’ufficializzazione della coalizione, mettendo paletti più stretti sulle aperture e mandando avanti pure la riproposizione di Antonella Mularoni alla Segreteria agli Esteri in caso di vittoria. Affermazione forse prematura che è andata un po’ di traverso a Psd e Dc, entrambi concordi nel dire che gli equilibri nell’esecutivo si decideranno in funzione dei voti ottenuti. Insomma, una intraprendenza probabilmente eccessiva in questa fase secondo le valutazioni dei futuri alleati. E probabilmente non è un caso che il segretario Dc, Marco Gatti, non abbia chiuso categoricamente la porte al Ps. Se è da un lato il mantenimento di una possibilità di confronto, dall’altro potrebbe essere letto anche come il segnale che i veti e i diktat non sono troppo bene accetti e, se è vero che le alleanze si possono fare con tutti, è altrettanto vero che di matrimoni indissolubili in politica non se ne fanno con nessuno. Così c’è sempre la possibilità di trovare un partner alternativo. (…)     

 

 

 

 

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