San Marino. Ex correntisti Banca Cis: “Nuovo anno, vecchi problemi”

San Marino. Ex correntisti Banca Cis: “Nuovo anno, vecchi problemi”

“Questo è il periodo dell’anno in cui, oltre a fare un bilancio dell’anno passato, si fanno progetti e piani per quello venturo”.

Inizia così il comunicato stampa del Comitato ex correntisti Banca Cis. “Pensavamo – scrivono i risparmiatori – che tutte le prese di posizione da parte della Segreteria di Stato competente e da parte delle forze politiche di maggioranza avrebbero trovato un seguito in azioni concrete. Ci era stata promessa trasparenza, ci era stato promesso un piano di riparto degli introiti della liquidazione di Banca CIS, erano stati promessi percorsi partecipativi per chi – caso nella storia dei default bancari a San Marino – si è visto congelare tutto per decenni e decenni.
Niente di tutto questo.

Tutti gli attori coinvolti nella vicenda si sono trincerati nel silenzio e, nonostante sollecitazioni e richieste formali, solo il silenzio continua a farla da padrone. Ne prendiamo atto non senza sconcerto e amarezza.
Oltre al danno, poi, la beffa. Leggere qualche giorno fa che il Segretario alle Finanze Gatti, in relazione alla pubblicazione del rating di Fitch su San Marino ha commentato “siamo stati penalizzati, investire su San Marino è sicuro” ci lascia francamente basiti.
Investire su San Marino è sicuro finchè non succede qualcosa di avverso. Investire su San Marino è sicuro solo se si ha la fortuna di non trovarsi nella banca sbagliata al momento sbagliato. Investire su San Marino è sicuro solo se non si incappa in maggioranza[e] di turno che dicono tutto e poi il contrario di tutto: prima garantiscono la restituzione dei propri risparmi in tre anni e poi questi diventano 10, 15, 20 anni.

Questa è la sintesi dell’anno appena trascorso.
L’anno che verrà vedrà San Marino impegnato nelle elezioni che segneranno i nuovi equilibri di maggioranza e di Governo per la prossima legislatura. Noi non mancheremo – pur fedeli alla nostra linea di indipendenza a tutela esclusiva degli interessi dei nostri aderenti – di far sentire la nostra voce. Perché, lo ribadiamo ancora, quel che è successo a noi potrebbe capitare a chiunque in futuro.

Ed allora – conclude il Comitato – la battaglia di oggi serve per evitare problemi ai cittadini, alle famiglie, alle imprese, domani”.

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