Gli ex correntisti di Banca Cis pronti a protestare in Italia e a San Marino

Gli ex correntisti di Banca Cis pronti a protestare in Italia e a San Marino

Gli ex correntisti di Banca Cis, dopo la mancanza di risposte da parte della segreteria di Stato per le Finanze alle loro richieste di chiarimenti sulla situazione di Sga ex Bns, sono stanchi di attendere invano, tant’è che ora si dicono pronti a intraprendere “iniziative di protesta sia a San Marino che in Italia”.

“In data 19 settembre 2023 tutti i gruppi consiliari avevano depositato un ordine del giorno con il quale si impegnava il governo, all’esito della valutazione della situazione di Sga ex Bns, ‘a tenere informati gli ex correntisti di Banca Cis attraverso percorsi di trasparenza sull’andamento della realizzazione degli attivi e sulle decisioni conseguenti’ – scrive in una nota il Comitato correntisti ex Banca Cis -. Abbiamo rivolto le nostre richieste di delucidazione e chiarimento alla segreteria Finanze che, purtroppo, sono al momento rimaste totalmente inascoltate riportando cittadini, famiglie e imprese nell’incertezza più totale circa criteri, le tempistiche e le prospettive dei preannunciati, dal segretario alle Finanze, prossimi ‘rimborsi’ dei titoli di Stato”.

“Le nostre istanze chiedevano che i primi danneggiati dal default di Banca Cis, i correntisti che si sono visti congelare per decenni i propri sudati risparmi, venissero coinvolti nell’ambito di percorsi partecipativi al fine di assumere decisioni in grado di conciliare le esigenze di stabilità delle finanze pubbliche con i bisogni dei semplici cittadini. Nulla di tutto ciò, anzi. Non solo è mancata la partecipazione ma anche l’informazione e la trasparenza. Non sappiamo quanta liquidità sia attualmente disponibile dalla liquidazione del patrimonio di Banca Cis, a che punto sia la cartolarizzazione dei crediti e se come e quando verranno distribuite quelle risorse”, manda a dire il Comitato correntisti ex Banca Cis.

E ancora: “Abbiamo sempre rivendicato, come gruppo di persone libere, un atteggiamento di massima responsabilità, rispetto e cautela: mai abbiamo preteso il ‘tutto e subito’ consapevoli che il fallimento di Banca Cis non potesse essere gestito a colpi di bacchetta magica. Ma se questo atteggiamento è stato scambiato per arrendevolezza non ci stiamo più e valuteremo, se serve questo per farsi finalmente ascoltare, iniziative di protesta sia a San Marino che in Italia, dove risiedono molti ex correntisti che avevano scelto l’Antica Terra della Libertà per depositare i propri risparmi. Se le istituzioni e gli organi preposti non vogliono non solo ascoltarci ma neppure informarci troveremo a chi rivolgerci: prima o poi un giudice a Berlino lo si trova sempre”.

“Molto si parla di accordo con l’Unione europea, la prossima settimana sarà a San Marino il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Se il rapporto più stretto con queste importanti istituzioni e con la vicina Repubblica italiana deve avere un senso è anche quello di semplificare e facilitare la vita dei cittadini e attenuare i loro problemi. Se la gestione ‘interna’ continua tuttavia a essere quella, di segno opposto, che ci è stata riservata evidentemente i timonieri stanno sbagliando strada”, dicono infine gli ex correntisti di Banca Cis.

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