San Marino. Ex sostenitori propongono mailbombing contro Rete

San Marino. Ex sostenitori propongono mailbombing contro Rete

L’Informazione di San Marino. Ex sostenitori propongono mailbombing contro Rete, sempre meno credibile

Non c’è dubbio che nel movimento, dopo il festino abusivo del primo aprile, con l’omaggio di alcuni esponenti retini al Reggente democristiano – nemmeno al proprio – in deroga ai decreti in vigore, si siano create delle crepe interne. Ma è altrettanto evidente che tra molti degli elettori, la popolarità di Rete e dei suoi esponenti abbia iniziato la sua discesa dal primo giorno in cui si è decisa l’alleanza di governo con la Dc, conclamando una intesa già sotto traccia, ma negata stracciandosi le vesti fino all’ultimo e, una volta diventato impossibile dissimularla, sorreggendola con giustificazioni di scarsa credibilità. Addirittura il movimento, anche in serate pubbliche, indicava ed indica – come soggetti e media da emarginare e sanzionare quelli che, dando una chiave di lettura politica evidente, illustravano la metamorfosi di una Rete organica al potere, spesso esercitato da altri, con lo scopo di raggiungere, e poi mantenere, la poltrona. A ciò si aggiungono le decisioni legate al Covid e l’ultimo Decreto. Quello che rileva non è tanto il merito del provvedimento, sul quale ciascuno può

avere la sua opinione, ma la posizione del movimento che ha ottenuto voti a novembre 2019 promettendo determinate cose ai suoi elettori e, una volta ottenuta la poltrona, ha invece preso decisioni diametralmente opposte. Ed è accaduto sul Rinnovamento, sull’Equità, soprattutto sulla Trasparenza e pure sull’Ecosostenibilità.

Lo ha rilevato in una sua presa di posizione pubblica l’associazione Salute Attiva, affermando in relazione agli ultimi Decreti: nell’ottobre 2019 “Ciavatta […] ci rassicurò sul suo orientamento verso la libertà di scelta sia in campo terapeutico sia in campo vaccinale. A novembre c’erano però le elezioni e questo faceva la differenza al tempo. Ora sembra passata una vita da quel giorno, quella RETE che abbiamo conosciuto nelle piazze, a fianco dei cittadini non esiste più”.

Ma non è l’unica presa di posizione che attesta la presa di distanza dal movimento. Anzi, molti elettori, o ex elettori, di Rete, sui social e nelle chat private, esprimono il proprio forte disappunto.

C’è addirittura chi ha proposto una iniziativa di “mailbombing”, ovvero un invio massiccio di e-mail al movimento per esprimere la propria rabbia e la propria amarezza per essere stati di fatto traditi e presi in giro. “La speranza che il movimento Rete si dissolva è un faro nel nostro futuro”, scrive un cittadino, che poi invita in chat i propri interlocutori a mandare una e-mail al movimento con scritto: “Carissimi retini, scriviamo questa per comunicarvi l’enorme disgusto che proviamo da circa due anni per quello che si è palesato essere il movimento Rete, con le ultimissime svolte liberticide anti-scientifiche presenti nell’ultimo decreto licenziato qualche ora fa. Sappiate che non dimenticheremo niente e nessuno alle prossime elezioni. Siete destinati a sparire, è questione di tempo” e segue la firma.

Insomma, si vedrà a cosa andrà incontro il movimento al suo interno, alle prese con posizioni distinte alla luce di tutte le virate cui è stato costretto dai suoi vertici cui si affianca l’eclatante figuraccia di Via Giacomini. E’ già evidente, invece, il disamore di molte delle persone che avevano sostenuto Rete, che ritengono sia divenuta ora la brutta copia di quello che hanno sempre detto di voler combattere.

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