San Marino. FLI-CSU: risanare la Lavanderia sammarinese

San Marino. FLI-CSU: risanare la Lavanderia sammarinese

Lavanderia Sammarinese: serve un progetto di risanamento

Per uscire dalla situazione di precarietà che vive la Lavanderia Sammarinese, l’azienda deve presentare e realizzare un progetto completo che vada a sanare tutte le problematiche che sono alla base della provvisorietà della sua licenza.

È quanto la FLI-CSU ed anche i rappresentanti del Governo hanno chiesto all’azienda al termine dell’incontro svolto nei giorni scorsi.

Da parte sua l’azienda ha presentato un progetto riguardante la realizzazione degli impianti di depurazione degli scarichi; un progetto che la Segreteria di Stato per l’Industria ha definito soddisfacente. Perché si possa realizzare, il Governo deve comunque impegnarsi ad emettere tutti i provvedimenti necessari per consentire alla Lavanderia Sammarinese di acquisire alcuni terreni limitrofi necessari per la collocazione di tali impianti.

L’azienda ha anche espresso la volontà di adeguarsi alle norme internazionali, le quali prevedono, tra l’altro, che il lavaggio del materiale ospedaliero sia svolto attraverso una linea specifica; infatti, tale materiale non può essere mescolato, ad esempio, con quello di provenienza alberghiera.

Ma esiste un terzo aspetto fondamentale, rispetto al quale l’azienda deve mettersi in regola: quello strutturale. Da questo punto di vista, il progetto dell’azienda deve essere completato prevedendo una struttura edilizia adeguata, che consenta anche di mettersi a norma sul piano della sicurezza dei lavoratori: l’attività non può continuare ad essere svolta, in parte, sotto dei tendoni, come avviene tuttora. Spetta alla Lavanderia Sammarinese valutare se gli spazi e la collocazione attuale sono adeguati, oppure se è necessario reperirli altrove.

L’auspicio espresso dalle parti è che l’appalto dell’ISS circa la pulizia del materiale ospedaliero e sanitario, che verrà assegnato nelle prossime settimane, qualora dovesse essere conferito ad altre aziende, sia per non più di un anno, al fine di consentire all’azienda in questo lasso di tempo di approntare gli adeguamenti necessari per potersi presentare alle gare d’appalto, fin dal prossimo anno, con tutte le carte in regola.

Per la FLI-CSU, tutto questo processo naturalmente non deve passare per i licenziamenti in precedenza ventilati dall’azienda; casomai si può pensare al ricorso alla cassa integrazione nei mesi invernali, quando l’attività è ridotta, qualora fossero insufficienti le misure di flessibilità già pattuite e praticate.

Riteniamo che le attività produttive, particolarmente quando occupano personale di difficile ricollocazione, debbano essere salvaguardate, naturalmente nel pieno rispetto della legalità, delle norme sulla sicurezza dei lavoratori e di tutela dell’ambiente.

A questo punto attendiamo dall’azienda una risposta rispetto alla presentazione di un progetto strutturale che vada a sanare tutte le problematiche esistenti, con i relativi investimenti, mentre il Governo si deve impegnare a mettere in atto tutti i provvedimenti necessari a consentire l’attuazione del progetto. Su queste basi si potrà raggiungere l’auspicato accordo.

FLI-CSU

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