San Marino. Fuochi d’artificio e botti si possono vendere

San Marino. Fuochi d’artificio e botti si possono vendere

Fuochi d’artificio e botti si possono vendere, e quindi usare, per Capodanno Inseriti tra i beni di prima necessità. L’Istanza che li vietava per ora è lettera morta

Lo scorso agosto il Consiglio Grande e Generale ha approvato una Istanza d’Arengo, presentata dalla Protezione Animali, che chiedeva la messa al bando dei botti.

L’accoglimento dell’istanza aveva incontrato la soddisfazione dell’Apas e anche dei partiti di maggioranza. Rete, ad esempio, ne aveva parlato come di “un segno di civiltà nell’approvazione di tale Istanza, anche al seguito di un numero crescente di città e comuni italiani che festeggiano il Capodanno rinunciando ai tradizionali botti” dicendosi a sua volta molto soddisfatta. Era seguita la presa di posizione dell’unione commercianti sammarinesi, in particolare delle armerie, che chiedeva “L’istanza contro i botti non diventi mai legge”. Finora nella diatriba sembrano averla spuntata i commercianti, dato che in quattro mesi (il termine per dare corso alle istanze è sei mesi) per attuare quella istanza non si ha notizia che sia stato fatto ancora nulla. A Capodanno, quindi, seppure in lockdown, i botti si potranno fare.

Prova ne è il fatto che i botti si potranno, di certo, acquistare. Lo attesta, infatti, la circolare diramata dal Congresso di Stato il 23 dicembre che, quanto all’articolo che consente l’apertura delle attività di commercio al dettaglio, specifica che “Per “attività di vendita di generi alimentari e/o di prima necessità” sono da intendersi”, tra le altre, attività di “commercio al dettaglio di giochi e giocattoli (anche elettronici), articoli per puericoltura, modellismo, articoli pirotecnici per le feste”.

Par di capire che se i botti si possono acquistare si potranno anche usare. 

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