Il procedimento penale n. 500/17 pubblicato da Giornale.sm lascia intravedere scenari ancora più inquietanti di quelli che in questi due anni dall’opposizione abbiamo denunciato a getto continuo venendo persino irrisi, anziché essere ascoltati. Un atteggiamento che incredibilmente alla luce di ciò che emerge dalle carte giudiziarie, persiste imperterrito.
Ora ci si difende dimettendosi non dai ruoli, ai quali si resta comunque incollati, ma dalle responsabilità che si vorrebbero addossare alla sola BancaCentrale di San Marino.
Abbiamo già avuto modo di definire quello del Segretario Guidi, pronunciato in aula in merito alle sentenze Asset, un intervento da scolaretta: come si fa a non capire che la narrazione dell’autonomia di Bcsm ormai non funziona più? Alla luce delle gravi parole dell’ordinanza del giudice Morsiani è ora impossibile nascondere sotto il tappeto le gravi responsabilità, che per il momento ci limitiamo a definire politiche, di governo e maggioranza che attraverso il proprio sostegno hanno reso possibili le azioni scellerate che hanno distrutto il Paese.
E’ lo stesso giudice Morsiani a chiarire come l’autonomia di Bcsm nulla abbia a che fare con ciò che si è verificato in questi ultimi due anni: “Non si tratta naturalmente di mera, anzi fisiologica e nel tempo auspicata, “autonomia” nell’indirizzo di Banca Centrale, bensì di un margine d’azione d’ampiezza tale che, apparentemente, nessuna resistenza istituzionale, o critica politica, o reazione di sistema dei soggetti vigilati, sembravano in quella fase storica in grado, non tanto di scalfire, bensì nemmeno di far oggetto di interferenze percepibili, rispetto ad una apparente insindacabilità dell’ azione di Banca Centrale”.
Parole che inducono a chiedere al governo di fornire la prova della sua necessità.
Domanda retorica, per la quale esiste purtroppo un’unica risposta.