San Marino. Giovanni Giardi: “Crisi della sinistra o crisi dei valori?”

San Marino. Giovanni Giardi: “Crisi della sinistra o crisi dei valori?”

Riceviamo e pubblichiamo

Su internet, checché se ne dica, a volte emergono anche dibattiti di notevole interesse che poi però si spengono come un pettegolezzo qualsiasi. Bisognerebbe riprenderli e approfondirli magari in un cenacolo permanente per suggerire occasioni di riflessione ai pochi cittadini ancora pensanti. Spesso è Emilio Della Balda a fare interessanti provocazioni su FB, suscitando in vecchi militanti, nostalgie per una sinistra capace di tornare a guidare le forze progressiste del Paese. Ma sia nello schematico dibattito su FB che nelle analisi dei grandi strateghi dell’analisi politica, non si considera che il mondo cambia in fretta per alcuni aspetti anche radicalmente e invece si tende a valutare il presente sulla base di un passato che non c’è più.

Negli anni ’70, Silos Labini, il noto economista e sociologo, con un libro rimasto un classico, “Saggio sulle classi sociali”, ha fatto notare alla sinistra italiana il rischio di trovarsi fuori dalla realtà perché la società stava radicalmente cambiando, particolarmente la classe operaia di riferimento della sinistra. Il PC ha colto quelle indicazioni in base alle quali (non solo, penso) ha saputo aggiornarsi e rimanere punto di riferimento fondamentale delle speranze progressiste dell’Italia (qualcuno a sinistra ritiene che il vecchio pc non doveva essere sciolto, ma chi lo sta riproponendo ancora oggi non ha molti voti e Bertinotti che ha resistito a lungo è poi finito in CL).

Le trasformazioni sociali di oggi sono ben più profonde e complesse di quelle degli anni ‘70 e non mancano analisi e ricerche che però non fanno letture specifiche delle conseguenze di questa trasformazione sulla politica. Eppure, sono enormi: qualunquismo, personalismo, demagogia sfrenata, soprattutto sfiducia, una infinità di partitini senza ideali, che portano nelle liste il nome di leader che sono spesso delle nullità, dei buzzurri senza cultura né idee. Soprattutto quasi il 40% di cittadini che non votano. Molti partiti che pretendono di governare fanno solo discorsi demagogici, urli contro gli immigrati, basta tasse, aumento delle spese e condoni per i furbi che non hanno pagato quello che dovevano. La demagogia cerca solo il consenso a danno della buona amministrazione pur di indebitare ulteriormente il Paese, cioè le nuove generazioni, bruciando ogni prospettiva ai nostri figli e nipoti. Una analisi ovviamente schematica per sostenere che per un partito serio e responsabile non c’è molto spazio.

Ho parlato dell’Italia, perché ha una situazione non molto diversa dalla nostra in questa materia. Per loro e per noi c’è spazio per lavorare sui valori ancora attuali, su una piattaforma, un manifesto, per chi vuole guardare al futuro, basato su rimozione di ogni discriminazione per sesso, età e razza, sui diritti civili, futuro delle nuove generazioni, pace la giusta la solidarietà, equità e laicità dello Stato (ognuno può aggiungere. In sostanza i problemi di sempre dell’umanità).

Giovanni Giardi

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