Programmi elettorali e attese della gente

Programmi elettorali e attese della gente

Riceviamo e pubblichiamo 

Ho fatto parte di due iniziative, fra tante che mi risultano, di associazioni che hanno tentato di segnalare, ai partiti, quando si accingevano a formulare i loro programmi elettorali, le esigenze e i problemi di cittadini di cui sono portavoce. Qualcuno guarderà scettico a queste iniziative ricordando la poca fedeltà dei partiti agli impegni assunti, però questi tentativi debbono essere presi sul serio perché rappresentano i residui di fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni, considerata la grave crisi della democrazia rappresentativa.

Uno di questi tentativi chiedeva, appunto, un’attenzione al fenomeno di perdita di fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni e di considerare e studiare la crisi della democrazia rappresentativa. Si chiedeva l’assunzione di impegni per tentare sperimentazioni di democrazia partecipata per dare l’avvio di un abbandono dell’esercizio di un potere autoreferenziale, indicando anche una sollecitazione da parte della Carta Europea sulla Condivisione delle Responsabilità Sociali approvata nella seduta del 22/01/14 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.

Su questo tema non ho trovato molta attenzione nei programmi elettorali: a parte alcune precisi riferimenti del programma di Libera alla carta del Consiglio d’Europa e ulteriori strumenti per la partecipazione dei cittadini; un punto del programma di Rete riferito all’attivazione di un esperimento di democrazia partecipata in materia di bilancio. Su tutti gli altri programmi molti riferimenti a necessari interventi di riforme istituzionali (spero di aver letto bene, avrò comunque il riconoscimento del merito della pazienza di aver tentato di leggere tutti i programmi).

Altri gruppi, nei quali sono coinvolto, chiedevano una maggiore e più aggiornata attenzione alla giustizia sociale: i cittadini che hanno più problemi di altri per eventi della vita, vecchiaia, disabilità, limiti, non debbono essere considerati oggetti di attenzione discrezionale, ma sono soggetti di precisi diritti, perché una società è giusta se non lascia indietro nessuno.

Su questo tema, ho trovato una notevole attenzione in tutti i programmi elettorali, quindi le associazioni avranno in mano strumenti per chiedere con forza ai partiti la fedeltà agli impegni assunti per la nuova legislatura.

Giovanni Giardi

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