San Marino. Giustizia, commissario diritti umani dice:” fermatevi”. Rf

San Marino. Giustizia, commissario diritti umani dice:” fermatevi”. Rf

Rf: “Giustizia, commissario diritti umani dice: fermatevi”

“Siamo estremamente preoccupati perché ci pare ci sia una fortissima sottovalutazione rispetto a quello che sta succedendo”, così Nicola Renzi capogruppo di Repubblica futura. “Sono arrivate due lettere ufficiali – ricorda – Da due organi fondamentali del Consiglio d’Europa che, credo, ogni governo e maggioranza dovrebbe prendere in considerazione. Sono entrambe rivolte al governo, ma riguardano tutta la popolazione. Qualcuno vuole rimuovere cosa è successo al nostro Paese in passato, quando siamo stati attenzionati dagli organismi internazionali. Sono lettere che vanno analizzate e comprese e alle quali non va data, come già accaduto in comma comunicazioni, una lettura banale. Questo atteggiamento ci spiace, perché pensiamo che queste comunicazioni possano essere dirompenti”.

La lettera evidenzia principi fondamentali che vanno rispettati e sottolinea che non ci debbano essere interferenze della politica sulla magistratura. “La prima lettera già lo riportava. La seconda è molto più chiara e netta. Questa lettera – aggiunge Renzi – ha avuto una vicissitudine che non ci è piaciuta. Giunta l’8 settembre non è stata comunicata né alla Commissione Affari di Giustizia, né al Plenario che si riuniva il 9 e 10 settembre. Nessuna informazione al presidente Commissione Giustizia, o almeno noi non ne siamo al corrente, né ai membri. Venerdì mattina della lettera se ne è parlato in Congresso di Stato, ci ha detto il segretario Luca Beccari, ma venerdì pomeriggio in Ufficio di Presidenza, nulla è stato comunicato dai membri di governo.

La cosa più rilevante della lettera è che dice ‘fermatevi’, fino a quando non ci sarà rapporto del Greco. E afferma chiaramente che non possono essere adottate norme retroattive che incidano sul Consiglio giudiziario. A fronte di queste gravi affermazioni si arriva fino a tenere nascosta una lettera che arriva da un organismo internazionale. Facciamo appello perché questo modo di fare finisca. Questo atteggiamento non fa bene al Paese e ai cittadini. È una cosa di una gravità inaudita”, conclude Renzi.

Andrea Zafferani, poi, focalizza l’attenzione sulla risposta data dal segretario agli esteri al Commissario per i diritti umani. “Una risposta che rischia di peggiorare la situazione. La risposta data è dal nostro punto di vista quasi una sfida al Commissario per i diritti umani nella quale il Segretario di Stato dice che non ha approfondito bene la situazione e che lui gliela deve spiegare. Sostiene che la segnalazione inviata è di una parte dei magistrati, come se facesse una certa differenza, come se il numero dei segnalanti facesse la differenza rispetto ai contenuti delle segnalazioni, e non fosse il merito di quelle questioni ad essere grave. Poi la lettera di Beccari sottolinea in maniera quanto meno ingenua il fatto che la Reggenza ha chiesto il parere a un costituzionalista non sammarinese, lo dice quasi come una giustificazione di quello che è stato fatto. Tuttavia o il segretario non ha capito, oppure sta cercando di sfidare il Commissario. Il parere richiesto, al di là di quello che dice con una serie di subordinate, sostiene: avete fatto una legge di interpretazione e questa è retroattiva. Ma quello che dice il Commissario è precedente, afferma lapidario: le leggi retroattive in ambito di giustizia non le dovete fare.

Il finale poi suona come una presa in giro. A fronte della lettera del Commissario che intima ‘fermatevi’, il Segretario dice, di fatto, che il governo farà come vuole. E’ per questo che quella risposta fa danni alla Repubblica. Questo tipo di approccio a rilievi così seri è cosa non degna di un governo che vuole avere rapporto serio. Stiamo andando a sbattere contro un muro, ed è bene rendersene conto, a meno che non si vogliano solo fare gli interessi particolari di qualcuno in barba all’interesse della Repubblica”.

La maggioranza, lo si è già visto in comma comunicazioni, comunque minimizza. “Minimizzano sostenendo che non è grave e non è un Commissariamento, ma allo stesso tempo la lettera che porta la data dell’8 settembre, la tengono nascosta e non viene rivelata nemmeno ai commissari che avrebbero preso decisioni rilevanti sulla giusrizia. Se fosse stata ritenuta una lettera dal contenuto leggero, perché non mostrarla subito ai membri?”, dice Sara Conti.

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