San Marino. Guerra interna a Npr, il capogruppo Mancini delegittimato da due Segretari di Stato

San Marino. Guerra interna a Npr, il capogruppo Mancini delegittimato da due Segretari di Stato

Rassegna stampa – In una e-mail diramata agli esponenti politici di tutti i partiti i Segretari Pedini Amati e Belluzzi chiedono di essere tolti dalla mailing list del gruppo consiliare e dicono di non riconoscere in alcun modo il capogruppo per la modalità con cui è stato eletto

ANTONIO FABBRILa guerra all’interno di Npr non si placa e, anzi, addirittura due Segretari di Stato che fanno capo a quella lista, ieri hanno sconfessato e delegittimato il nuovo capogruppo Alessandro Mancini. E questo è avvenuto “virtualmente” ma per iscritto davanti a tutti i consiglieri ed esponenti politici dell’arco costituzionale.

Tutto nasce da un atto, se si vuole, banale e di routine, ma che ha assunto i connotati della miccia che ha innescato la deflagrazione e l’inasprimento della battaglia interna al gruppo consiliare di Npr. Atto in sostanza che ha rinverdito la polemica per il blitz della componente di Alleanza riformista che ha destituito il capogruppo in carica Matteo Rossi per rimpiazzarlo con Alessandro Mancini, appunto.

Ebbene, proprio quest’ultimo, ieri, con una comunicazione apparentemente di servizio rendeva nota la nuova e-mail del gruppo consiliare Noi per la Repubblica, facendo sapere a tutti i consiglieri e non solo che la vecchia e-mail, non più utilizzata, era stata rimpiazzata da un nuovo indirizzo con suffisso gmail.com.

Tutto all’apparenza normale o quasi, se non fosse che in risposta alla e-mail di Alessandro Mancini è arrivata una replica del Segretario di Stato per il Turismo che ha fatto sapere di disconoscere il ruolo del Capogruppo e di fatto ne ha delegittimato la nomina.

Infatti, comunicando con tutti i consiglieri e i soggetti politici in indirizzo, il Segretario di Stato Federico Pedini Amati ha fatto sapere di non riconoscere in alcun modo quale presidente del gruppo consiliare di Npr Alessandro Mancini, appunto, sia per le modalità della sua nomina, sia per altre motivazioni che tuttavia non ha espresso vista la pluralità dei destinatari dello scambio di missive elettroniche. Quindi Pedini Amati ha chiesto che venisse tolta immediatamente dalla mailing list la sua e-mail istituzionale, ritenuta oltretutto dallo stesso Segretario non consona per questo tipo di comunicazioni.

Passano pochi minuti e anche il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha disconosciuto di fatto il capogruppo Mancini e ha lapidariamente comunicato a tutti gli interlocutori di associarsi al collega Pedini Amati, affermando di condividerne le argomentazioni.

Un disastro, verrebbe da dire ,dal punto di vista politico per una lista e per un gruppo consiliare che oramai nei fatti non esiste più.

Non si comprende allora come mai il Psd non abbia fatto ancora il passo di separarsi e formare gruppo consiliare autonomo, come sembrava potesse avvenire in un primo momento.

Di certo un peso potrebbero averlo gli ordini di scuderia democristiani, che non vedono di buon occhio le turbolenze nella compagine di maggioranza, soprattutto in questa fase. Turbolenze comunque inevitabili. Resta da vedere quanto potrà durare questa convivenza forzata che, al di là degli opportunismi politici o della dignità di partiti che si fanno succubi di altri, mette le istituzioni in un forte imbarazzo, considerato che sono già provate dallo spacchettamento di una coalizione, dall’ingresso in Consiglio di una forza politica mai passata al vaglio elettorale, da salti della quaglia e da una maggioranza raccogliticcia che ad ogni convocazione di seduta consiliare rischia di trovarsi senza numero legale, come già accaduto innumerevoli volte.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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