San Marino. I giovani democristiani: “Basta immobilismo”

San Marino. I giovani democristiani: “Basta immobilismo”

“I progetti di legge discussi e approvati dall’Aula parlamentare” sono stati “davvero sporadici, togliendo a nostro modo di vedere un po’ di incisività all’azione del Consiglio e offrendo facili sponde per le strumentalizzazione dei partiti di opposizione”.

Con queste parole i Giovani democratici cristiani giudicano l’operato della maggioranza di governo.

“La nomina di Draghi, per quanto da noi apprezzata, certifica tuttavia quello che è un dato sul quale vale la pena riflettere: il fallimento della politica e dei politici. Di fronte all’immobilismo e all’imperizia di questi ultimi, la vicina Italia si è vista costretta ad assumere una decisione non certo facile, delegando l’onere di un partita estremamente delicata, come la gestione del recovery fund, dal quale dipende il futuro del Paese, a dei tecnici – dichiarano i Gdc in un comunicato -. La domanda che dobbiamo porci è: è giusto che un politico abdichi al proprio al ruolo (ruolo che peraltro trae la sua legittimazione dall’esito delle consultazioni elettorali) in favore di organismi di natura prettamente tecnica? Così non avremmo più una democrazia, ma un governo di tecnocrati. D’altra parte occorre anche dire che la situazione italiana presenta, a nostro modo di vedere, delle similitudini con quella sammarinese”.

La loro analisi sulla politica sammarinese, in particolare su quanto finora dalla maggioranza di governo, è la seguente: “La presenza di una maggioranza di governo solida nei numeri non deve infatti ingannare o spingere i politici a perdere di vista il contatto con il ‘Paese reale’, le sue problematiche, e le sue esigenze. Esigenze che, oggi più che mai, richiedono concretezza, pragmatismo, risultati e azioni tangibili, misurabili e comprensibili da parte della cittadinanza. Tra i pochi progetti di legge presentati, vale senza dubbio la pena ricordare quello che ha portato all’introduzione del reato di revenge porn, offrendo una risposta chiara e immediata a un problema effettivo riscontrato anche nel nostro Paese. Allo stesso modo non comprendiamo, invece, il perché di certi atteggiamenti che potremmo definire ‘attendisti’ o di operazioni che mirano, magari attraverso incarichi e consulenze, a individuare le priorità del Paese, quando quelle priorità sono ben note da tempo alle segreterie di Stato, e in buona parte contenute nel programma di governo“.

La nostra non vuole essere una critica fine a se stessa, ma vorremmo che fosse uno stimolo, una sorta di pungolo costruttivo affinché la necessità di agire con ponderatezza, cognizione di causa e condivisione, non porti a lungo andare a un eccesso di immobilismo, che finirebbe per allargare lo scollamento tra cittadini e politici, generando un vuoto di fiducia – puntualizza infine il movimento giovanile del Partito democratico cristiano sammarinese -. Abbiamo più volte insistito sull’importanza di una corretta cultura politica, improntata sull’ascolto, sul soppesare opinioni e proposte, ma anche sul ‘fare’, sull’assunzione di responsabilità; ed è questo il punto che torniamo a ribadire con forza alla luce delle sfide epocali che ci aspettano”.

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