L’economia sammarinese sta attraversando una grave crisi di sistema, ripercuotendosi in tutti i settori economici e finanziari. Due problemi stanno alla base di questa recessione: le imposte sulle attività che continuano a diminuire come indice di una ridotta capacità dell’economia di produrre attività e un ulteriore crollo della monofase che si riduce di 30 milioni. Tutto questo va ad aggiungersi a una situazione del Bilancio dello Stato parecchio moribondo, come non molto tempo fa in un’intervista ricordava Gabriele Gatti. Urgono assestamenti repentini, altrimenti il collasso statale potrebbe rivelarsi qualcosa di più che un miraggio.
La Tribuna sammarinese: In Consiglio grande e generale con procedura d’urgenza l’assestamento del bilancio dello Stato / Bilancio in rosso: in aumento le spese
per il personale, risparmi sugli
interessi per gli investimenti
Novecentoottantamila euro in meno di imposte sulle attività (registro, mandati fiduciari, ipoteche, successioni), 525mila in meno sulle tasse di circolazione, 30milioni in meno di entrate della monofase che fortunatamente producono una perdita di ‘soli’ 4milioni di euro grazie alla conseguente diminuzione dei rimborsi all’esportazione, sono questi i dati che indicano lo stato di un bilancio pubblico in sofferenza che oltre al proprio deficit consolidato di circa 29milioni di euro, per finanziare il sistema bancario e quello industriale chiuderà con la necessità di accendere mutui (richiedere prestiti) per una cifra superiore ai 103 milioni di euro. L’imposta monofase è con tutta probabilità il maggior responsabile di questo stato di sofferenza. (…)
Infine, nonostante la dichiarata riduzione del numero dei dipendenti pubblici la spesa continua ad aumentare: questo è uno dei veri grandi problemi dell’instabilità della finanza pubblica.
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