San Marino. Il dirigente Canzio fa il bilancio del primo anno di guida del Tribunale

San Marino. Il dirigente Canzio fa il bilancio del primo anno di guida del Tribunale

Resa pubblica la nota del Dirigente del Tribunale di San Marino sull’andamento della giurisdizione civile, penale e amministrativa (novembre 2020-settembre 2021).

Illustrato durante il Consiglio giudiziario plenario l’andamento della giurisdizione civile, commerciale, amministrativa e penale, di primo grado e di appello, del Tribunale di San Marino, alla stregua di puntuali rilevazioni dei dati statistici relativi ai rispettivi settori, che si avverte fin d’ora si prospettano largamente positivi, in considerazione soprattutto della progressiva immissione in servizio di nuovi Giudici, del solidale impegno di tutti i Magistrati e del personale delle Cancellerie e della consapevole partecipare dell’Avvocatura.

Resta fermo l’obbligo del Dirigente di riferire compiutamente sul complessivo stato della giustizia se e quando l’evento verrà fissato, d’intesa con i competenti organi istituzionali, anche alla luce delle specifiche prescrizioni che saranno dettate al riguardo dalla legge costituzionale di riforma dell’ordinamento giudiziario, il cui disegno è attualmente all’esame del Consiglio Grande e Generale.

All’esito di concorso per carriera interna si è dapprima proceduto, con deliberazioni del Consiglio giudiziario del 26 gennaio scorso, alla ricostituzione dell’organico dei Magistrati di primo e secondo grado, mediante la selezione e il reclutamento di due Giudici d’Appello (dott.ssa Valeria Pierfelici e dott.ssa Laura di Bona) e di due Commissari della Legge (dott.ssa Elisa Beccari e dott. Francesco Santoni).

Si avverte, in proposito, che quest’ultima delibera risulta oggetto di contenzioso giurisdizionale amministrativo da parte dell’Uditore Commissariale Massimiliano Simoncini e che il relativo procedimento n. 14/2021, instaurato dal ricorrente contro i Commissari Beccari e Santoni, il Consiglio Grande e Generale, il Consiglio Giudiziario, la Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia, il segretario di Stato per la Giustizia e il Dirigente del Tribunale, è affidato, in considerazione della obiettiva incompatibilità di tutti i Commissari della Legge, alla competenza del Giudice per la responsabilità civile dei magistrati.

L’organico del Tribunale è stato poi integrato da ulteriori deliberazioni del Consiglio giudiziario con riguardo a talune posizioni di rilievo, quali i ruoli di:

Giudice per i rimedi straordinari, sia in materia civile e amministrativa (prof. Ferdinando Treggiari) che penale (avv. prof. Gianfranco Iadecola);

Giudice per la terza istanza, sia in materia civile (prof. Luca Barchiesi) che penale (prof. avv. Oliviero Mazza);

Giudice per l’azione di responsabilità civile dei Magistrati, di primo grado (titolare: prof. Donato Castronuovo), di appello (titolare: pres. Giuseppe Severini), di terza istanza (titolare: prof. avv. Andrea Morrone).

Inoltre, sono stati da ultimo pubblicati i bandi per il concorso a due posti di Uditore Commissariale e per il reclutamento esterno di due Commissari della Legge.

Infine, a seguito della sentenza del Collegio Garante del 17 giugno 2021 n. 9, di proscioglimento dagli addebiti disciplinari contestati, il dott. Alberto Buriani è stato reintegrato in servizio quale Commissario della Legge in data 29 giugno 2021.

Dalla effettiva assunzione del ruolo e delle funzioni di Dirigente del Tribunale (ottobre 2020), verificate di volta in volta le condizioni relative all’organico dei magistrati e del personale amministrativo e agli specifici carichi di lavoro nei vari settori, sentiti i Magistrati e i Cancellieri, sono stati condivisi e progressivamente adottati i seguenti provvedimenti programmatici di tipo organizzatorio:

Progetto organizzativo generale del 4 novembre 2020;

Disposizioni integrative del 25 febbraio 2021 ( a seguito della nomina di due Giudici di Appello – Valeria Pierfelici e Laura di Bona – e di due Commissari della Legge – Elisa Beccari e Francesco Santoni – nonché del sopravvenuto congedo per aspettativa del Commissario Antonella Volpinari), recanti tra l’altro la costituzione del Gruppo di lavoro Battaglino-Beccari per l’istruttoria dei numerosi procedimenti generati dalla trasmissione della relazione (e della imponente documentazione allegata) della Commissione parlamentare d’inchiesta cd. “Cis”;

Disposizioni integrative del 29 giugno 2021 (a seguito del rientro in servizio del Commissario della Legge Alberto Buriani, assegnato col suo consenso al settore civile, e del protrarsi dell’aspettativa del Commissario della Legge Volpinari), recanti, tra l’altro, la rinnovata costituzione del Gruppo di lavoro Beccari-Santoni nell’istruttoria sia dei procedimenti (Cis) che del maxi-procedimento cd. “Titoli”, a seguito dell’annullamento della disposta archiviazione da parte del Giudice di appello e della sua restituzione all’Inquirente, preso atto della dichiarata incompatibilità del Commissario Battaglino.

Ogni provvedimento organizzatorio, tanto di distribuzione dei carichi di lavoro nei vari settori quanto di costituzione dei gruppi di lavoro nell’ambito dell’istruttoria penale, nei termini di volta in volta resi necessari in relazioni ai suindicati eventi, è stato prima valutato collegialmente e poi condiviso da tutti i Magistrati del Tribunale.

Va quindi rimarcato che, al di fuori dei criteri predeterminati e automatici fissati nelle richiamate tabelle organizzative, nessun fascicolo è stato prelevato dalla Cancellaria, né alcun Giudice è stato assegnato per la trattazione ad hoc di un qualsiasi procedimento.

Come indicatori di sintesi sono stati selezionati:  l’indice di ricambio dei procedimenti e la variazione percentuale delle pendenze.

L’indice di ricambio si ottiene rapportando il totale degli esauriti al totale delle sopravvenienze nel periodo indicato; in termini percentuali è il numero dei procedimenti esauriti per ogni 100 sopravvenuti.

La variazione percentuale delle pendenze si ottiene rapportando la differenza tra i procedimenti pendenti finali ed iniziali ed i procedimenti iniziali, moltiplicato per 100. Serve a monitorare l’evoluzione nel tempo della domanda di giustizia inevasa. Indici superiori a 0 indicano un aumento, mentre indici inferiori a 0 indicano una diminuzione.

A) Procedimenti civili

(primo grado) 1° gennaio 2018-15 settembre 2021

Gli indicatori attualmente utilizzati per la rivelazione e l’analisi dei dati statistici riguardanti l’intero settore civile di primo grado presentano aspetti di inedita arcaicità e per taluni aspetti addirittura di oscurità, a causa dell’ormai obsoleto sistema di estrapolazione informatica. Se ne impone pertanto la prossima e urgente rivisitazione, secondo moduli più moderni, agili e trasparenti, in vista e in funzione della relazione conclusiva sullo stato della giustizia. Allo stato non si ritiene utile esibire una serie di dati confusamente affastellati e disorganici e per molti versi di complicata lettura.

Nota illustrativa. Negli anni 2020-2021, nonostante la significativa riduzione di organico dei Commissari della Legge e degli Uditori Commissariali adibiti al settore civile di primo grado, si registra tuttavia un miglioramento complessivo della produttività dei Magistrati e un lieve aumento del tasso delle definizioni rispetto alle nuove iscrizioni, così ne risulta ridotta la pendenza finale. Ciò rileva in misura nettamente più vistosa per le recenti e significative performance dei due nuovi Giudici di appello addetti al settore civile, come è agevolmente desumibile dalla lettura piana dei suindicati dati statistici di settore.


 

Nota illustrativa. A partire dal 2018 si assiste a una variazione percentuale delle pendenze finali in aumento, a causa del basso tasso di produttività dei Magistrati Inquirenti e delle definizioni. Negli anni 2020-2021 s’inverte la tendenza: incrementandosi notevolmente la produttività dei Magistrati, aumenta il tasso delle definizioni rispetto alle nuove iscrizioni e si riduce in termini vistosi la pendenza finale.

Nota illustrativa. Per la prima volta, negli anni 2020 e 2021, da un lato con l’aumento delle sopravvenienze – a causa dell’intensificarsi dell’attività dei Giudici Inquirenti – e dell’altro con il progressivo decremento delle definizioni, il numero dei procedimenti penali pendenti nella fase decidente supera dapprima 100 e addirittura 200 in modo esponenziale, così da rendere necessaria l’adozione di urgenti misure organizzative.

Nota illustrativa. Si rimarca la sostanziale stabilità dei dati, con un lieve ma progressivo aumento delle definizioni, e di conseguenza la tenuta complessiva del sistema delle impugnazioni penali ad opera dei due Giudici di Appello.

 Nota illustrativa. A partire dal 2018 si rileva una certa stabilità della tendenza a non superare il numero di 100 procedimenti complessivamente pendenti, sì che ne può essere assicurata la ordinata gestione da parte del singolo Commissario della Legge.

Nota illustrativa. Gli anni 2018 e 2019 sono stati caratterizzati da una bassa definizione dei procedimenti pendenti, soprattutto a causa della mancanza di due Giudici di Appello. A partire dalla fine del 2020 si assiste a una radicale inversione della tendenza della produttività, che è certamente ascrivibile alla recente immissione in servizio e all’intensa opera dei due nuovi Giudici di Appello nei settori civile e amminstrativo.


Procedimenti nei quali sono parti Magistrati

Occorre anche dare conto della pendenza di procedimenti nei quali sono parti (indagati, imputati, persone offese, parti civili) Magistrati del Tribunale, la cui ricognizione consente peraltro di rilevarne la netta diminuzione nell’anno 2021 rispetto al numero di quelli originariamente instaurati e pendenti nei precedenti anni 2019 e 2020.

La ragionevole durata dei procedimenti

Lo Stato e in particolare gli organi della giurisdizione hanno l’obbligo di assicurare la ragionevole durata dei processi e di intervenire con ogni opportuna misura in caso di violazione del principio. La formazione ingiustificata e progressiva di arretrati patologici nella trattazione dei procedimenti, obiettivamente rilevata fino all’anno scorso in alcuni settori della giustizia sammarinese, sembra ascrivibile soprattutto all’omessa attenzione e vigilanza nel passato in ordine a questo pur importante aspetto della giurisdizione. Il che ha obiettivamente determinato non poche fattispecie di ritardata (e perciò sostanzialmente denegata) giustizia, di cui talune anche oggetto di contenzioso risarcitorio nei confronti dello Stato sammarinese davanti alla Corte EDU. A partire dal 2021 è stata richiamata la doverosa attenzione dei Magistrati al fattore tempo, mentre costituisce oggetto di puntuale rilievo da parte del Dirigente l’osservanza dell’indicatore di qualità della giurisdizione rappresentato dalla durata dei procedimenti. È altresì allo studio da parte di un apposito gruppo di lavoro interno al Tribunale, a supporto dei tecnici della Segreteria di Stato per la Giustizia, l’articolazione di un apposito disegno di legge che – al pari della disciplina italiana in materia (c.d. legge Pinto) – preveda i casi e i limiti dell’attribuzione di un’equa riparazione a favore della parte danneggiata dalla irragionevole durata del procedimento.

I progetti di riforma

Un consistente numero di Magistrati del Tribunale di ogni grado, oltre al Dirigente, ha dato un significativo ed efficace contributo alla elaborazione, in quest’ultimo anno, di ben tre disegni di legge di riforma del sistema di giustizia sammarinese, ora all’esame del Congresso di Stato e del Consiglio Grande e Generale. L’importanza delle riforme ordinamentali e processuali sul tappeto è stata colta sia dai Magistrati che dagli Avvocati, nel corso di un serrato e proficuo dialogo. La Magistratura sammarinese, infatti, è impegnata – nonostante la notevole mole del lavoro giudiziario – nella costante interlocuzione con gli organi istituzionali e con il ceto forense per una serie di attività ausiliarie e di supporto (ad esempio, per le riforme delle leggi sui consumatori, sul diritto di famiglia, sull’ ordinamento penitenziario, sulle procedure concorsuali, sulla equa riparazione da irragionevole durata dei processi ecc.). È evidente che nessuna riforma sarà in grado da sola di risolvere i problemi strutturali, ma esse saranno destinate a mutare certamente il quadro istituzionale di riferimento verso approdi più “europei” della Repubblica di San Marino. Rendersi con determinazione protagonisti di un celere e giusto processo riformatore può senz’altro aiutare a migliorare se non sterilizzare gran parte delle distorsioni oggi presenti nel sistema di giustizia sammarinese.

1. Ordinamento Giudiziario. Il Congresso di Stato ha istituito, con delibere n. 28 del 11 settembre 2020 e n. 23 del 5 ottobre 2020 un primo Gruppo di lavoro, al quale è stato affidato il compito di redigere una proposta di testo normativo complessivo di riforma dell’ordinamento giudiziario, rispettosa degli standard europei e delle peculiarità dell’ordinamento sammarinese, nel contesto caratterizzato dalle istanze di adeguamento ai parametri sovranazionali derivanti dalla partecipazione della Repubblica di San Marino al Consiglio d’Europa. In particolare, le Raccomandazioni formulate dal Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) nel corso del IV Ciclo di Valutazione, che dovranno essere recepite entro marzo 2022, hanno sensibilmente orientato l’attività del Gruppo di lavoro. Il Gruppo di lavoro, costituito dal Dirigente del Tribunale, dai Magistrati Brunelli, Giovagnoli e Santoni, dal Presidente del COA, Avv. Maria Selva, e coadiuvato dalla Dott.ssa Giulia Renzi della Segreteria di Stato per la Giustizia e da alcuni giovani ricercatori dell’IGS coordinati dal Magistrato Beccari, hanno concluso i lavori proponendo di intervenire sull’organica riforma dell’OG con legge costituzionale. L’attrazione nella più elevata fonte normativa dei relativi istituti è funzionale alla stabilizzazione e al rafforzamento dell’indipendenza della Magistratura rispetto agli altri Poteri dello Stato, in accordo con le raccomandazioni internazionali. Si è peraltro suggerito di provvedere all’elaborazione di un testo di legge qualificata che, parallelamente, completi e attui, ove necessario, la disciplina costituzionale.

2. Processo penale. Il processo penale sammarinese richiedeva da tempo un intervento legislativo capace sia di assicurare il funzionamento e l’efficacia degli istituti già presenti, sia di introdurre nuove e più avanzate soluzioni. Il progetto di legge elaborato da un secondo Gruppo di Lavoro (composto, oltre che dal Dirigente del Tribunale, dai Magistrati Caprioli, Mazza, Morsiani, dal Presidente del COA, Avv. Maria Selva, e coadiuvato dalla Dott.ssa Giulia Renzi della Segreteria di Stato per la Giustizia e da alcuni giovani ricercatori dell’IGS coordinati dal Magistrato Beccari, ha provveduto con tempestività, nel termine assegnato dal Congresso di Stato con delibera n. 33 della seduta del 27 ottobre 2020, alla elaborazione di una riforma dei settori più delicati del procedimento penale. Sono state privilegiate le aree maggiormente esposte alla mancanza di garanzie e alla inattuata realizzazione dei principi costituzionali in materia di rito penale, con particolare riguardo ai diritti della difesa, alla speditezza, all’economicità, alla pubblicità e all’indipendenza dei giudizi. Il progetto di legge, ora all’esame del Consiglio Grande e Generale, potrà ben inserirsi in una riforma del processo penale di più ampio respiro, che necessita tuttavia di un maggiore tempo di analisi ed elaborazione.

3. Astensione e ricusazione dei magistrati. L’attuale disciplina dei due istituti è contenuta nella Legge Qualificata 30 ottobre 2003 n. 145 e succo mod., che identifica i casi di astensione obbligatoria e facoltativa, e nella Legge 16 settembre 2011 n. 139 che ne delinea la procedura. Nel contesto di una complessiva riforma dell’ordinamento giudiziario e degli interventi di riforma del processo penale, di cui si è già detto, il Gruppo di lavoro ha ritenuto che anche la Legge n. 139/2011 necessitasse di un intervento di revisione. In particolare, l’applicazione concreta della normativa ha evidenziato l’eccessiva complessità e farraginosità del meccanismo di astensione dei Magistrati, affidato alla competenza del Giudice per i rimedi straordinari: meccanismo che appare non adeguato al principio di speditezza ed economicità del giudizio. A sua volta, il giudizio di ricusazione richiede non soltanto una più precisa definizione della procedura, in modo da consentire l’effettivo espletamento del contraddittorio, ma anche una previsione degli atti che il giudice ricusato può compiere nel procedimento e la definizione dei casi in cui l’istanza si considera meramente dilatoria. La proposta del Gruppo di lavoro si propone di rendere più agile e nello stesso tempo garantita la procedura, nell’ottica della concreta attuazione del principio di economia processuale, e al contempo affronta alcuni nodi dell’iter che, attualmente, risultano carenti e poco chiari.

Un giudizio d’assieme sulla professionalità e sulla qualità del lavoro dei Magistrati

Il Dirigente del Tribunale non intende affatto – né gli è consentito – entrare nel merito del vivace dibattito politico-mediatico in corso. Ma avverte il dovere di sottolineare, in linea di principio, che l’attività giudiziaria del Tribunale e le dinamiche dei singoli procedimenti, soprattutto di quelli penali, non dovrebbero essere mai strumentalizzate a favore o contro una parte o un’altra, fermo restando il diritto di critica che, pur aspro e serrato, non trasmodi tuttavia nel discredito e nella delegittimazione dell’intero apparato di giustizia o dell’operato dei singoli Magistrati. Occorre, infatti, salvaguardare il bene comune della stabilità e della buona salute delle Istituzioni della Repubblica, a fronte dell’interesse particolare di questa o quella maggioranza o minoranza politica di turno, nella considerazione più alta che lo Stato di diritto e il principio di separazione dei Poteri si legittimano solo attraverso la “fiducia” dei cittadini sul corretto ed efficace funzionamento delle Istituzioni, e fra queste degli organi della giurisdizione. D’altra parte, il Dirigente ha, a sua volta, il dovere di assicurare, insieme con l’efficienza e l’efficacia dei vari settori della giurisdizione, che i Magistrati, individualmente o in gruppi associati, restino estranei ai disegni e alle strategie delle forze politiche, evitando rigorosamente di schierarsi a favore o contro una parte o l’altra, così da garantire l’assoluta indipendenza, neutralità e imparzialità della loro opera, pena il discredito e la perdita di autorevolezza non solo del singolo Magistrato bensì dell’intero Tribunale. Mette conto a questo punto di rimarcare alcune situazioni particolari.

1. A prescindere da ogni valutazione di merito sui contenuti degli atti e dei provvedimenti adottati, che non gli è consentito esprimere, il Dirigente sente l’obbligo di evidenziare la serietà, la professionalità, la celerità e il senso di responsabilità con cui i Commissari Inquirenti, Elisa Beccaci e Francesco Santoni, lavorando in gruppo, alacremente e con assoluto riserbo, sull’imponente materiale pervenuto dalla Commissione consiliare d’inchiesta “CIS” o pertinente al procedimento “Titoli”, con il supporto investigativo della polizia giudiziaria, stiano progressivamente portando a compimento l’opera ad essi affidata, dando conto con trasparente apparato motivazionale delle ragioni poste a base delle soluzioni decisorie di volta in volta adottate. Sicché, ferma restando la sacra presunzione d’innocenza di ogni imputato, ritengo che da parte di tutti – anche degli stessi accusati e delle parti lese- si debbano apprezzare la qualità e l’efficacia dei tempi e delle modalità del lavoro svolto dagli Inquirenti, restando riservata alla competente sede dibattimentale la verifica, celere e piena, della validità dell’impianto istruttorio e l’accertamento della verità davanti a un giudice terzo e imparziale e nel rispetto del diritto di difesa delle parti.

2. Il Dott. Alberto Buriani, reintegrato in servJ.ZlO dopo un lungo periodo di sospensione cautelare, ha condiviso di buon grado la proposta del Dirigente di una sua assegnazione al settore civile del Tribunale e sta espletando il compito affidatogli con quotidiano impegno, riservandosi ovviamente di difendersi nei vari procedimenti penali che lo riguardano con i legittimi strumenti di garanzia apprestati dall’ordinamento, ma anche – va sottolineato – con opportuno e apprezzabile riserbo.

3. Non vi è dubbio che l’importante (per numero di imputati e difensori e per la complessità delle questioni) processo di appello cd. “Mazzini” abbia subito numerose battute d’arresto e rinvii. Questi, com’è noto, sono stati, tutti, obiettivamente giustificati prima dall’emergenza sanitaria da COVID-19, poi da una farraginosa procedura di ricusazione, conclusasi con la pronuncia d’inammissibilità, infine dall’attesa di una decisione del Collegio Garante, sicuramente rilevante in ordine ai confini di legittimità costituzionale delle imputazioni contestate. Si esprime il fiducioso convincimento che, essendo state calendarizzate le prossime udienze di discussione, il processo possa concludersi entro il 2021 grazie all’opera esperta e imparziale del Giudice di appello, Prof. Francesco Caprioli

4. Ritengo doveroso, infine, esprimere parole di apprezzamento per l’efficace opera giurisdizionale che sta svolgendo, in silenzio e con imparziale determinazione, la Dott.ssa Valeria Pierfelici, nominata Giudice di appello all’esito di un concorso interno con deliberazione pressoché unanime del Consiglio Giudiziario. Le sue non comuni doti di fine giurista dell’ordinamento civile sammarinese sono universalmente riconosciute dagli altri Magistrati, dagli Avvocati e dagli Istituti universitari in cui Ella insegna. Il notevole arretrato accumulatosi nel tempo, nell’ambito della giurisdizione civile e amministrativa di appello, risulta azzerato in pochissimi mesi grazie alla encomiabile operosità della stessa (oltre che della collega Prof.ssa Laura di Bona), così contribuendo per questo aspetto a restituire al Tribunale la necessaria immagine di autorevolezza e di efficienza.

Qualche punto fermo

In conclusione, a me sembra che ogni attento e non pregiudizievole osservatore sia in grado di verificare concretamente come, nel quotidiano e faticoso esercizio della giurisdizione da parte dell’intera comunità dei Magistrati del Tribunale, risulti oggi privilegiato il metodo organizzativo del “Court management’, anziché quello individualistico del “Case management’. E ciò nel generale sentimento che si è impegnati – tutti – nella doverosa opera di difficile e progressiva ricostruzione di un comune tessuto, non solo culturale e tecnico-giuridico ma anche umano, che tenga insieme e indirizzi l’operato delle singole, pur perspicue, personalità e professionalità, al solo fine di rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione giudiziaria e nello Stato di diritto. Ritengo infine doveroso esprimere stima e gratitudine nei confronti degli altri due essenziali protagonisti della giurisdizione: gli Avvocati sammarinesi, per la leale e responsabile partecipazione all’inedito e difficile sforzo organizzatorio dei vari settori e attività del Tribunale; i Cancellieri e il personale amministrativo per il grande sacrificio, anche personale, che essi, nonostante la scarsità delle risorse umane, materiali e informatiche, stanno sostenendo per fronteggiare quotidianamente l’urto della doverosa riorganizzazione dei relativi servizi.

 

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy