San Marino. Il Governo corregge Banca Centrale. La Voce di Romagna

San Marino. Il Governo corregge Banca  Centrale. La Voce di Romagna

La Voce di Romagna San Marino: Il Governo costretto a correggere il tiro di Banca Centrale / Le reazioni. Fuori e dentro il Palazzo una giornata da bollino nero. In serata l’ultimo incontro fra Valentini, i capigruppo e la Vigilanza per stilare  un decreto urgente e ridare a Bcs un minimo di operatività da lunedì

La notizia  del blocco dell’operatività imposto a Banca Commerciale Sammarinese  prende tutti in contropiede: nessuno ne sapeva nulla. Il tam tam parte dal Paese e risale alla politica. La giornata è di quelle da bollino nero  con le sedie di  Via del Voltone  che mai sono state così criticate, e stavolta non si può certo accusare la  politica di ingerenza, piuttosto di buon senso.

Allora di pranzo viene convocato un Congresso straordinario. Stranamente il Segretario Claudio
Podeschi
  non si presenta e questo già fa sorgere i primi dubbi sul fatto che non tutti al governo siano disposti a vedere il sistema bancario messo a ferro e fuoco da  quella che l’opposizione ha ribattezzato la “lobby romana“.

Volano parole grosse, Augusto
Casali
  esce furibondo. Stando ai rumors già aveva espresso dubbi sulla necessità del commissariamento che poteva sfociare in un danno per l’immagine del sistema bancario di San Marino e per la stessa operatività della banca. Un timore che si è rivelato nell’arco di un mese, in tutta la sua dirompente forza.

Al  congresso straordinario segue l’incontro fra una delegazione di governo e i capigruppo. Si sospendono i lavori consiliari. La tensione è alta in Aula come del resto del Paese. (…)

 La segreteria di Stato alle Finanze è costretta a correre ai ripari. Nella serata convoca l’ennesimo incontro della giornata: capigruppo, delegazione di governo e la vigilanza Bcsm (ma non c’è Gumina, il capo della Vigilanza, già in volo per Roma). Sul tavolo c’è un decreto urgente che da lunedì ripristini  il minimo della operatività. In buona sostanza, sarà un decreto che va a modificare la legge della Lisf. Secondo parametri ancora da stabilire garantirà un minimo di operatività, cifre basse nell’ordine di mille euro. Non è chiaro se solo per le persone fisiche o anche per coloro che hanno attività. 

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