Il governo salta via del Voltone
Marino Cecchetti
Il Governo a fine maggio quasi per intero – tanto era folta la delegazione – si è trasferito a Roma per sondare, fra l’altro, la possibilità per il nostro sistema bancario di operare fuori territorio.
Il Paese è rimasto scottato dalla esperienza, disastrosa, della Piazza Finanziaria che, attorno al 2000, ha calamitato, qui, mariuoli di mezzo mondo e quei di Banca Centrale (Bcsm) si sono messi a fornire “collaterale assistenza” (giudici Conto Mazzini) anziché svolgere con rigore e competenza il loro compito di vigilanza.
A Roma si è parlato di un nuovo rapporto con l’Europa, nel settore della vigilanza finanziaria, col Presidente del Consiglio Mario Draghi e col Ministro dell’Economia Daniele Franco. Ne hanno riferito i Segretari di Stato Luca Beccari e Marco Gatti. Senza citare Bcsm.
Su Bcsm si riporta il giudizio espresso a ottobre 2020 dal consigliere del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, Stefano Giulianelli: “Ha completamente fallito la sua missione istituzionale perché, da oltre quindici anni a questa parte, non è mai stata in grado di intervenire anticipatamente sulle crisi bancarie che hanno interessato i nostri istituti di credito. Da SMIB al Credito Sammarinese, da Euro Commercial Bank a Banca Commerciale Sammarinese, da Asset a Banca CIS, passando per Banca Partner: quanti dissesti potevano essere anticipati esercitando un’attività di vigilanza più adeguata e tempestiva?”. E ancora: “È lecito domandarsi se i controlli che la nostra Banca Centrale esercita attualmente sulle banche rimaste siano sostanziali e veramente efficaci oppure si limitino ad un approccio formale o fine a se stesso. ”.
In questo stato di cose, Il Governo salta via del Voltone e punta direttamente su Bruxelles con l’aiuto di Roma.