Al peggio non c’è mai fine Al peggio non c’è mai fine
Marino Cecchetti
Al peggio non c’è mai fine quando c’è di mezzo Banca Centrale.
È nota la “collaterale assistenza” fornita ai filibustieri della finanza (processo Conto Mazzini). La settimana scorsa si è saputo che la Presidente Catia Tomasetti – per risollevare il settore? – è andata a parlarne – dopo aver consultato il Consiglio Direttivo? – ai Servizi Segreti italiani. Esattamente al generale Luciano Carta. Da Via del Voltone diversi sono andati a (s)parlare in giro per l’Italia. A Forlì Luca Papi e Stefano Caringi (Re Nero); a Roma, in Bankitalia, Antonio Gumina (Smib – Tercas).
I servizi segreti ci mancavano.
Voi ci avreste mai pensato?
Che gli 007 italiani abbiano potuto prendere visione dei nostri dati relativi a banche e finanziarie, sorprende. Noi sappiamo, per esperienza anche personale, quanto la Presidente, Avv. Catia Tomasetti, ci tenga ad osservare e far osservare il segreto d’ufficio. Cioè l’art. 29 dello Statuto di Banca Centrale così come è stato impostato nel 1965 e poi via via adeguato. Tanto da opporre, appunto, detto segreto quando la Segreteria delle Finanze ha chiesto di pubblicare gli atti di “fusione e accorpamento degli istituti di credito che dal 2007 sono andati in default e la cui operatività è stata acquisita da altri istituti di credito” (con l’esborso di centinaia di milioni di euro da parte dello Stato). Vale a dire: Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca. Da Via del Voltone – presidente Catia Tomasetti – è stato risposto picche, motivando il diniego con il detto segreto d’ufficio. Così è stata neutralizzata un’interrogazione del Movimento Rete e anche un’istanza d’arengo (prima firma quella del sottoscritto) approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale.