Corriere Romagna San Marino: Un meccanismo fruttuoso. Il processo a carico dell’avvocato Livio Bacciocchi, tornato in libertà durante l’estate, e della nipote Simona Fantini partirà il prossimo 30 novembre / Imm-Capital, così funzionava la truffa / Un cliente versò 165mila euro di assegni di caparra per una casa “fantasma”
SAN MARINO. Ha versato un acconto da 165mila euro per acquistare una casa che, in realtà, non era disponibile. Questa la storia di uno dei clienti Imm-Capital che, denunciati gli amministratori della società per truffa, ha portato al rinvio a giudizio nelle settimane scorse di Livio
Bacciocchi e della nipote Simona Fantini. A giudizio anche la moglie di Bacciocchi, per alcuni assegni a vuoto intestati sempre alla società immobiliare che, secondo gli inquirenti, per quanto vantasse un amministratore legale (la nipote appunto), trovava il suo gestore di fatto, in realtà, nell’avvocato Bacciocchi. Il processo per truffa ai due parenti avrà inizio il 30 novembre, mentre per gli assegni a vuoto, lady Bacciocchi (assieme, ancora una volta, alla nipote Simona) dovrà comparire in aula venerdì prossimo, il 23.
Altra storia è invece quella che ha portato al rinvio a giudizio per la moglie di Bacciocchi. Lei e la nipote avrebbero firmato 19 assegni a vuoto per un totale di 900mila euro circa. Sei emessi da Monica Fantini, e 13 dalla nipote, tutti intestati su un conto corrente della società Imm-Capital. Bacciocchi risulta tutt’ora indagato per concorso in bancarotta fraudolenta a Terni: ipotesi d’accusa che, a gennaio scorso, gli valse anche l’arresto a San Vittore. E’ tornato libero a metà estate. Per il suo presunto conflitto di interessi con Fincapital e Imm-Capital , è stata aperta dall’Ordine degli avvocati un’azione disciplinare.
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