Rita Rocchetti di Corriere Romagna San Marino (www.nqnews.it): Tra i big citati Stolfi, Gabriele Gatti, Antonello Bacciocchi, Podeschi, Galassi, Luigi Mazza e Nadia Ottaviani /
Tangenti, politici e camorra /
Fiumi di denaro, proprietà e funzionari compiacenti.
Ecco a voi il “patto scellerato” per spolpare San Marino
SAN MARINO – Il “patto scellerato”
tra politica sammarinese e i clan della camorra
è nero su bianco nelle carte della commissione
antimafia. Nella relazione conclusiva
che dopo 73 sedute, 54 audizioni e una
trasferta a Napoli, ieri ha sconvolto la Repubblica
annidata sul monte. Un vero e proprio
terremoto, le cui scosse hanno fatto tremare
l’intera classe politica, ma anche la
pubblica amministrazione e i suoi funzionari
infedeli che a suon di mazzette chiudevano
gli occhi sulla regolarità dei cantieri. Perlomeno
quelli che facevano capo all’avvocato Livio Bacciocchi, cardine, tramite Fincapital,
attorno a cui ruota un sistema malavitoso
che chiama in causa il boss Francesco
Vallefuoco, l’ex reggente Gabriele Gatti e l’ex
segretario agli Esteri, Fiorenzo Stolfi. Sono
loro i politici “incriminati” secondo il dossier
letto in Aula per 4 ore dalla presidente
Anna Maria Muccioli, perché accanto al
“sottobosco affaristico che ha spalancato le
porte a Vallefuoco in Repubblica”, si sarebbero
prestati “a coltivare rapporti con persone
afferenti al mondo della criminalità organizzata”.
Il periodo storico è quello pre-elettorale
del 2008. “L’avvicendamento politico
tra le due coalizioni in campo era nell’aria e
gli attori della vicenda si muovono per garantire
una continuità e soprattutto una
protezione da parte della politica nei confronti
dell’intero circuito che ruotava attorno
a Fincapital. (…). Il gruppo guidato da
Vallefuoco arriverà a intervenire (…) ‘per –
ché il meccanismo non si deve inceppare”.
Perciò Vallefuoco, che secondo la commissione
aveva il “ministro Fiore” (Fiorenzo
Stolfi) come suo interlocutore, “stringe con
Gabriele Gatti un rapporto confidenziale intendendo
creare un collegamento con la
componente politica ritenuta vincente”. Ma
non basta: “Dei rapporti tra Fincapital, Livio
Bacciocchi, Vallefuoco, Stolfi e Gatti si trova
riscontro in numerosi documenti raccolti e
dai testi ascoltati. Gli elementi a disposizione
sono precisi e concordanti tali da tracciare
un profilo di responsabilità politica a carico
di Stolfi e Gatti”. Nel documento, di oltre
100 pagine, i nomi che saltano fuori sono anche
altri. A cena a casa Bacciocchi pare si vedesse
spesso il segretario alla Sanità, Claudio
Podeschi, che secondo un teste, acquistò un
appartamento a Fiorina con scrittura privata
e poi rogitò la figlia, mentre dallo studio
legale passava con frequenza il consigliere
Dc Clelio Galassi, forse “per una pratica relativa
a una successione”, anche se il suo nome
spunta insieme a quello di Luigi Mazza
(Pdcs) per un’operazione da 20 miliardi di
lire relativa all’area ex Symbol. Al cantiere ex
Symbol (sotto la regia di Bacciocchi) la relazione
dell’antimafia dedica un intero capitolo
per il probabile coinvolgimento di politici
in qualità di soci nell’operazione immobiliare,
alcuni tacciati anche di aver pagato tangenti.
La sensazione è che il cantiere “avesse
dei problemi a partire – argomenta un testimone
– e qualche politico avrebbe dato una
mano a sbloccare la situazione in cambio di
quote”. Le uniche cessioni di parti dell’edificio
sono andate a beneficio di Gatti e di Moreno
Benedettini, ex Psd ora più vicino alla
Dc, mentre una terza porzione era destinata
all’ex reggente Antonello Bacciocchi, che,
secondo un testimone, avrebbe inoltre intascato
50 mila euro chiesti per il partito e poi
tenuti per sé. Altri testi allungano la lista della
compagnia di giro avvistata da Bacciocchi:
Nadia Ottaviani (A&L) e Federico Pedini
Amati (Psrs) per pratiche legate all’attività
immobiliare, mentre il boss Vallefuoco
avrebbe fatto jogging sul lungomare di Rimini
con Gabriele Gatti. La relazione getta
una luce anche sulla vicenda dei lotti di Valdragone,
area nata come agricola e poi diventata
edificabile, acquistata dalla cordata
composta da Michel Philippe Burgagni, Romeo
Busignani, Paolo e Silvano de Biagi. Cui
si aggiunge anche il misterioso ‘mister x’, il
socio occulto, un politico in grado di assicurare
la trasformazione in edificabile. Si tratterebbe,
secondo quanto riferito da Busignani
alla commissione, di Fiorenzo Stolfi.