Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: furbetti degli assegni, altri cheques con firma apocrifa /
registrati nel bollettino protesti 5 casi per oltre 80mila euro nel solo mese di ottobre
Ancora ben cinque casi in un mese di assegni a vuoto emessi con firma di ignoti o apocrifa. Sono ormai decine gli cheques senza copertura spiccati con questa tipologia di firmatari che compaiono poi, inevitabilmente, nel bollettino dei protesti. La situazione va avanti, da un paio di anni. E’ da un pezzo, infatti, che sono aumentate in maniera considerevole le segnalazioni di assegni con firma apocrifa (cioè falsa perché diversa da quella depositata dal titolare del conto) o con firmatario inesistente. Sia nel 2011 che nel 2012 si sono registrate diverse decine di casi che hanno portato al protesto del titolo e in diverse occasioni anche all’apertura di indagini da parte dell’autorità giudiziaria. Come rilevato nei giorni scorsi su queste pagine il sospetto, avanzato da più di un professionista del settore, è che ci sia una sorta di mercato di libretti degli assegni. Funziona in questo modo. Il correntista di una Banca del Titano, sia esso sammarinese, residente o italiano con un conto corrente a San Marino, fa normalissima richiesta di un carnet di assegni. Poi, e questo non è normale, lo vende ad un
terzo. Un sorta di “mercato” dei carnet nel quale un assegno intonso viene pagato circa 50 euro. Vale a dire che per un libretto nuovo con 10 assegni si possono intascare 500 euro. Una “compravendita” anomala che pare interessare specialmente il sud Italia. E’ da zone del sud, infatti, che provengono numerosi assegni protestati che presentano queste anomalie. Una volta venduto il blocchetto, l’acquirente lo usa con disinvoltura, ma solitamente per importi non eccessivi, per fare pagamenti, firmandolo con firma apocrifa o di persona ignota alla banca che ha emesso il blocchetto. (…)
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