San Marino, indagine Staffa. Bacciocchi a Napoli. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino, indagine Staffa. Bacciocchi a Napoli. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino: Intanto è stato scarcerato Francesco Vallefuoco l’altro principale indagato nell’inchiesta “Staffa” condotta dalla Dda  / Bacciocchi rinchiuso a Napoli / Lunedì l’interrogatorio, la difesa del notaio spera nella liberazione

Dietro le sbarre da 7 mesi / Avrebbe riciclato i soldi del clan Stolder 

SAN MARINO. Da sette mesi in carcere, Livio
Bacciocchi
  è stato trasferito nei giorni scorsi nella prigione di Secondigliano, a Napoli: lunedì un nuovo interrogatorio in Procura. La difesa, riaffidata al professor Alessandro Gamberini, ora spera nella liberazione specie dopo che, appena un paio di giorni fa, è stato scarcerato anche l’altro principale indagato nell’ambito dell’operazione “Staffa”, Francesco Vallefuoco. La situazione è mutata molto velocemente, e tutto è accaduto nelle ultime settimane: dopo un lungo periodo di silenzio, Monica Fantini, la moglie del notaio sammarinese arrestato nel settembre scorso con l’ipotesi di accusa di riciclaggio, è tornata a chiedere aiuto all’avvocato Gamberini che già difendeva Bacciocchi nel procedimento milanese aperto nei suoi confronti per concorso in bancarotta. Nei giorni scorsi, Gamberini ha sollevato da subito un’istanza sulla competenza del procedimento. Secondo la difesa di Bacciocchi, non dovrebbe essere la Procura di Napoli a indagare sul presunto coinvolgimento dell’avvocato sammarinese, ma quella di Bologna, che già aveva aperto il fascicolo (“Vulcano”) sull’attività di Vallefuoco a San Marino e i suoi collegamenti con Bacciocchi. Alla richiesta avanzata da Gamberini dovrà decidere la Procura generale della Cassazione. Ma se l’istanza venisse accolta, il notaio sammarinese verrebbe automaticamente trasferito dalle galere napoletane a quelle, se non romagnole, almeno bolognesi. Ma la difesa spera in un altro colpo di reni, che poco ha a che fare con la competenza: ossia che l’interrogatorio di lunedì possa essere comunque decisivo per la scarcerazione. Al termine del nuovo colloquio coi magistrati antimafia, il difensore presenterà infatti istanza di liberazione.

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