San Marino. Iniezioni di filler alle labbra, a processo per esercizio abusivo della professione medica

San Marino. Iniezioni di filler alle labbra, a processo per esercizio abusivo della professione medica

Rassegna stampa – Iniezioni di filler labiali, a giudizio per esercizio abusivo della professione medica. Al Tribunale di San Marino il primo, e finora unico, caso

ANTONIO FABBRI – È entrato ieri in Tribunale un caso, il primo e finora l’unico, di contestato esercizio abusivo della professione medica relativamente a pratiche estetiche. La vicenda vede imputato Mihail Izbas, 35enne originario della Moldavia ma che vive a San Marino, accusato di avere praticato delle iniezioni di filler, acido ialuronico, a delle pazienti. Si tratta, in sostanza, delle iniezioni per il trattamento estetico delle labbra. Trattamento di medicina estetica secondo l’accusa che necessita pertanto della specifica abilitazione medica.

L’indagine è scattata in seguito a una segnalazione dell’Ordine dei medici sammarinese all’Authority sanitaria che, dopo avere verificato che l’uomo era sprovvisto dell’iscrizione all’ordine, ha segnalato la cosa all’autorità giudiziaria. E’ seguita l’indagine e, poi, il rinvio a giudizio.

Ieri l’udienza davanti al giudice Adriano Saldarelli e al procuratore del fisco Manuela Albani.

Sentito come testimone il presidente dell’Authority sanitaria, il dottor Claudio Muccioli, il quale ha spiegato che il trattamento dei filler labiali, essendo una attività che prevede iniezioni, è una manovra ritenuta “invasiva” e pertanto necessita di abilitazione medica. Abilitazione che, ha specificato il dottor Muccioli, sul Titano richiede, oltre ai titoli, anche l’iscrizione all’ordine sammarinese dei medici facendo riconoscere il titolo conseguito in uno stato estero.

Dal canto suo il legale dell’imputato, l’avvocato Rossano Fabbri, ha richiamato un documento agli atti, ovvero un diploma universitario, che secondo la difesa attesterebbe l’abilitazione conseguita, seppure in altro stato.

“Non so bene a cosa corrisponda questo documento e gli esami che richiama – ha specificato il dottor Muccioli – ma come accade in questi casi chi lavora a San Marino deve fare riconoscere il titolo dalla apposita Commissione che avrebbe potuto valutare la corrispondenza del diploma presentato ai titoli riconosciuti”, ma non risulta che questo sia avvenuto.

La difesa ha posto l’accento anche su trattamenti di natura estetica che non necessitano di abilitazioni mediche. Il dottor Muccioli ha tuttavia ribadito che la discriminante è sempre l’invasività del trattamento.

L’avvocato Fabbri, nel sottolineare che il suo assistito ha di fatto agito in buona fede avendo praticato le medesime iniezioni in altri stati senza necessità di essere iscritto all’Ordine dei medici, ha chiesto di acquisire la normativa italiana in materia, riscontrando non esserci una normativa dettagliata sul Titano.

Il processo è stato ag giornato al 22 maggio quando sarà sentito l’imputato e presumibilmente si procederà alle conclusioni e, di seguito, alla sentenza.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

 

 

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