Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Nelle intercettazioni dell’Fbi lo stupore per il fatto che il greco Stathis abbia accesso al data base Interpol / Per fare uscire Phua da macao… “Devo attivare la segreteria esteri di San Marino?”
“Fammi sapere tramite messaggio se c’è bisogno di attivare il primo ministro o il ministero degli affari esteri di San Marino”. Questo Petros Stathis, un greco vicino Viktor Restis, ambasciatore sammarinese in Brunei e Thailandia dice, tramite iMessage, a Darren Phua, il figlio di Paul Phua, l’ormai noto ambasciatore non residente di San Marino in Montenegro, che lo scorso 18 giugno 2014 era stato arrestato a Macao con l’accusa di scommesse illegali. Una frase, contenuta nelle carte dell’Fbi, che attesta come l’incarico diplomatico sammarinese venisse utilizzato per aggirare e superare, come in questo caso, determinati scomodi “ostacoli”. E l’ostacolo, in questa circostanza,era l’arresto della polizia di Macao (…)
Dalle intercettazioni dell’Fbi emerge anche come Stathis si proponga, dopo che Phua rilasciato dalla polizia di Macao si apprestava a trasferirsi a Las Vegas, di trovargli una scheda telefonica “pulita” in Montenegro, appunto. Ma il greco appare in grado anche di avere accesso ad altri dati sensibili. Cosa di cui si meraviglia la stessa Fbi. “Non è noto – riporta il Bureau nei documenti – come Petros Stathis sia stato in grado di ottenere l’accesso al sistema Interpol per verificare i mandati di arresto”. (…)