San Marino. Nell’intervento di saluto dei Reggenti l’appello ai consiglieri: “Dedizione, rigore e senso del dovere nello svolgere il proprio mandato”

San Marino. Nell’intervento di saluto dei Reggenti l’appello ai consiglieri: “Dedizione, rigore e senso del dovere nello svolgere il proprio mandato”

Riportiamo L’intervento di saluto degli Ecc.mi Capitani Reggenti Filippo Tamagnini – Gaetano Troina nella prima seduta del Consiglio Grande e Generale del semestre in corso

“Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,

approfittiamo dell’occasione di questo nostro messaggio di saluto, rivolto all’Aula nella prima seduta del Consiglio Grande e Generale del nostro semestre reggenziale, per condividere con tutti Voi alcune considerazioni, che vogliamo esprimere confidando di trovare, da parte vostra, la stessa nostra sensibilità.

Il Consiglio Grande e Generale è l’organo costituzionale espressione della sovranità popolare, tutore della nostra democrazia e delle nostre libertà. Sempre ben presente, dunque, deve essere in ogni Consigliere e Segretario di Stato la piena consapevolezza dell’Alto compito cui è stato chiamato, quale rappresentante del Popolo e quindi depositario di responsabilità, che si sommano a quelle del semplice cittadino.

La fiducia che l’elettore ha conferito, con il suo voto, al Consigliere, impegna quest’ultimo a svolgere il proprio mandato con dedizione, rigore e senso del dovere, nell’interesse della Repubblica e delle sue Istituzioni democratiche, che vanno sempre difese e custodite.
Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che ogni nostra azione, ogni nostra proposta, ogni cosa fatta qui, in quest’Aula, non deve essere fine a sé stessa, ma rivolta ai cittadini che ci hanno scelto. Solo così il ruolo di Consigliere – e di Membro di Governo – si riappropria del proprio valore e del proprio significato.
D’altra parte, l’autorevolezza, la credibilità e il rispetto delle Istituzioni – quindi anche e soprattutto del Consiglio Grande e Generale – non sono semplici assiomi, ma necessitano, da parte di chi ne è membro, senso etico, senso dello Stato e senso di responsabilità, che devono essere effettivamente agiti e come tali percepiti dalla cittadinanza.

Il Consiglio Grande e Generale è organo di indirizzo politico e di controllo nella gestione della cosa pubblica. E’ qui che si devono affrontare i problemi di interesse generale del Paese e che si assumono le determinazioni per superarli. È l’organo, per eccellenza, in cui si espleta il confronto democratico.
Essere Consigliere e Segretario di Stato comporta, dunque, l’onere di affrontare, con spirito critico, ma propositivo, i temi oggetto di esame e di dibattito; di apportare, alla risoluzione dei problemi e alle iniziative promosse, il proprio fattivo contributo di idee e di proposte, sempre con la disponibilità ad ascoltare con attenzione e rispetto le altrui opinioni, ancorché differenti dalle proprie.

La rilevanza, la problematicità, il carattere spesso controverso degli argomenti trattati possono portare a un confronto dialettico anche molto vivace e dai toni accesi, ma che non deve mai sfociare in atteggiamenti ed espressioni offensivi e degradanti, non certamente consoni al ruolo di rappresentante del Popolo né rispettosi del prestigio e dell’onorabilità delle Istituzioni e dunque innanzitutto del Consiglio Grande e Generale.
Vi esortiamo, dunque, a prestare una grande attenzione a questi elementi, contribuendo a rinvigorire e valorizzare la partecipazione all’attività istituzionale, perché il Consiglio Grande e Generale possa adottare soluzioni concrete ed efficaci a dare riscontro alle istanze del Paese, nel rispetto della cittadinanza che ci segue ed ascolta.

Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,

la valorizzazione del ruolo di centralità del Consiglio è direttamente proporzionale al corretto espletamento delle sue attribuzioni ed al suo efficiente funzionamento.

È per questo importante mantenere alta l’attenzione nel rispetto della ritualità, delle procedure e della tempestività nel porre in essere gli adempimenti previsti dal Regolamento Consiliare, aiutando in questo modo la Reggenza e l’Ufficio di Segreteria nel loro ruolo e determinando un positivo impatto sui lavori e sulla produttività dell’Aula.
Rivolgiamo pertanto ai Consiglieri e Segretari di Stato la sollecitazione ad essere attori di un atteggiamento virtuoso, utilizzando tutti gli strumenti che il Regolamento mette a loro disposizione, nell’osservanza scrupolosa delle disposizioni che li disciplinano, adottando percorsi che rendano giustizia all’importanza e all’autorevolezza del compito cui è chiamato chi viene eletto.

Nello svolgere questo alto e non semplice compito, riteniamo fondamentale che venga mantenuto sempre ben presente uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto e della democrazia, quello della separazione dei poteri. Si tratta di garantire il rispetto delle prerogative delle funzioni pubbliche principali e l’attribuzione delle stesse ai tre distinti poteri dello Stato, che devono poter svolgere la propria attività in maniera indipendente ed efficace, garantendo il rispetto della legalità ed evitando ogni possibile tipo di distorsione.

Quali garanti delle Istituzioni e del corretto svolgimento della loro attività, pertanto, laddove occorresse interverremo tempestivamente e con gli strumenti a nostra disposizione per assicurare una sempre proficua attività parlamentare ed in generale delle Istituzioni, a tutela dell’immagine e della dignità delle stesse e dell’intero Paese.

Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,

il prossimo anno ricorre il cinquantesimo anniversario della promulgazione della “Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’Ordinamento sammarinese”. Sarà un’occasione per ribadire l’assoluta necessità che l’azione della politica e delle Istituzioni sia sempre ispirata ai principi sanciti in questo importante testo legislativo, così come nelle novelle intervenute nel corso degli anni e che hanno dato riconoscimento alle nuove istanze ed ai bisogni emersi a seguito dei mutamenti avvenuti anche nella nostra società.
Il dibattito sui diritti non può limitarsi alla mera enunciazione: l’auspicio è che la classe politica, anche in futuro, sappia cogliere le sollecitazioni che arrivano dalla collettività e che i principi sanciti dal nostro Ordinamento si traducano sempre in diritti concreti, a tutela della civile convivenza.

Sempre con riferimento alla Dichiarazione dei Diritti del 1974, un’attenzione particolare rivolgiamo ai principi fondamentali dell’Ordinamento sammarinese, che sono in essa enunciati in maniera esemplare e che costituiscono le fondamenta della nostra architettura statuale.
Da qualche tempo la politica ha iniziato a manifestare l’intenzione di intraprendere un nuovo percorso di riforme istituzionali, tanto che all’ordine del giorno di questa sessione consiliare è previsto apposito dibattito sull’istituzione di una Commissione Consiliare Speciale. A chi ne farà parte, ci sentiamo di dover indubbiamente suggerire di avere un occhio di riguardo per le necessarie modifiche da apportare alla legge elettorale ed al Regolamento Consiliare, a fronte delle problematiche emerse e rilevate in più occasioni da più parti.
Facciamo nostri l’auspicio e la raccomandazione formulati dai già Capitani Reggenti Alessandro Scarano ed Adele Tonnini – che a tal proposito vogliamo ringraziare – affinché il futuro Legislatore “abbia un approccio sistemico” e coordinato al nostro Ordinamento; si muova con ponderazione ed accortezza, tenendo in assoluta debita considerazione la genesi e l’evoluzione del nostro peculiare sistema costituzionale, evitando attentamente l’introduzione di soluzioni estemporanee, avulse dalle nostre tradizioni e dalla nostra identità statuale.

Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,

oggi il Paese ci chiede riscontro alle proprie legittime esigenze ed aspettative. I cittadini attendono risposte sul piano dei progetti, degli indirizzi, delle prospettive future che in quest’Aula devono vedere la luce.
Dovremo essere in grado di far percepire l’impegno e la determinazione comune nell’affrontare i problemi reali e quotidiani, dimostrando capacità di coesione e di azione forte ed incisiva, evitando quindi che emerga un distacco fra i cittadini e le Istituzioni che li rappresentano, preservando in questo modo l’equilibrio democratico che sempre ha reso il nostro Paese un esempio nel mondo.
Distacco che risulterebbe allarmante se riferito alla disaffezione dei giovani alla politica, da evitarsi in ogni modo.

E proprio ai giovani – noi adulti, noi attori della politica, noi rappresentanti delle Istituzioni – dovremmo prestare la massima attenzione, mostrandoci orgogliosi di far parte di questo Organo e dimostrando di esserne meritevoli con il buon esempio e cioè con azioni credibili, ponendoci convintamente e concretamente al servizio del bene comune.
Anche il nostro modo di agire in quest’Aula è un veicolo per giovani, per trasmettere il messaggio che la politica deve essere una componente fondamentale della nostra vita civile: è attraverso la politica, infatti, che vengono decise le sorti di un Paese. La politica di per sé non è né disonesta né vuota di contenuti: le distorsioni che possono esistere sono, semmai, la conseguenza di errate impostazioni ed applicazioni delle regole da parte di taluni che ne sono interpreti.

Ed è proprio ai giovani – come abbiamo evidenziato anche nel nostro discorso d’insediamento – che desideriamo volgere uno sguardo attento e premuroso, rinnovando loro l’invito a guardare al futuro con serenità, entusiasmo, passione e fiducia, a prendere coscienza e a riconoscersi nel proprio valore e nel proprio talento, ad avere maggiore coraggio nell’assumere responsabilità, a sviluppare un autentico spirito critico e a mettersi in gioco.
Oggi come non mai il nostro Paese sente il bisogno di un’alleanza tra generazioni con esigenze, prospettive e sensibilità diverse. Queste esigenze devono farci riflettere e spronarci a fare il possibile, per favorire in tanti modi la partecipazione dei giovani e il loro giusto protagonismo, dopo aver garantito loro le migliori opportunità di crescita e formazione. Siamo convinti che il miglior modo per farlo sia dare, da parte di tutte le Istituzioni, un esempio di coerenza e trasparenza in tutti i nostri comportamenti.

Il nostro auspicio è che la determinazione, la laboriosità e l’intelligenza del Popolo sammarinese – che nella storia è sempre riuscito a fronteggiare le sfide, ritrovandosi più forte e consapevole delle proprie potenzialità – possano sempre riflettersi nel Consiglio Grande e Generale, che di questo Popolo è la più alta espressione.

A conclusione di questo nostro intervento, vogliamo confermare la nostra totale disponibilità ad ascoltare ogni richiesta e istanza, adoperandoci per individuare le soluzioni più opportune, anche per conciliare le differenti esigenze dei Gruppi Consiliari, mantenendo fermezza e rigore nell’assicurare il rispetto del Regolamento Consiliare per garantire la migliore operatività di quest’Aula.

Il nostro più sincero ringraziamento va sin d’ora all’Ufficio di Segreteria del Consiglio Grande e Generale e all’Ufficio Segreteria Istituzionale per il prezioso e competente supporto che – ne siamo certi – metteranno a disposizione della Reggenza anche in questo semestre.

A Voi tutti il nostro augurio di buon lavoro”.

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