Rassegna Stampa – “Debito… e altre sciocchezzuole”
MARINO CECCHETTI – Quant’è il debito pubblico? È stato chiesto anche nella conferenza stampa del 28 settembre a Palazzo Pubblico, tanto ci preoccupa. Al tavolo: il Capo Missione del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) Borja Gracia, il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti, la Presidente e il Direttore di Banca Centrale Catia Tomasetti e Andrea Vivoli. È emersa una stima di Gracia per fine 2023: un miliardo e 300 milioni di euro.
Dagli uffici della Segreteria Finanze si è appreso che a fine 2022 il debito ammontava a un miliardo e 231 milioni.
La Missione Gracia si è conclusa prevedendo che a fine 2023 il rapporto debito/PIL non sarà superiore al 70% e raccomandando di «puntare» a farlo scendere a un livello «inferiore al 60%».
Si può stare tranquilli? No.
È il debito in sé che spaventa. E ancor più il fatto che pressoché tutti i partiti, diversamente dal passato, hanno preso a trattarne, per così dire, con nonchalance.
Allarmante il confronto con gli altri ministati europei: il debito sia di Monaco che del Liechtenstein è zero e quello di Andorra sappiamo che nel 2022 sfiorava il 40% del PIL.
In più va tenuto conto che – unico Stato in Europa e, secondo alcuni, nel mondo – siamo una enclave, cioè circondati da ogni lato da altro Stato. Il che non è una sciocchezzuola che scomparirà con l’Associazione alla Unione Europea il 1° gennaio 2024 quando entrerà in vigore l’accordo di cui si dà ormai certa la firma. Qualche esempio: il blocco degli accessi alla Repubblica, l’ultimo dei quali è avvenuto non più tardi di qualche decennio fa; la Presidente di Banca Centrale che rapporta direttamente a Roma ed è riconfermata; il recentissimo ‘scippo’ – miliardi di euro! – nel settore delle frequenze radiotelevisive.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22