Dal governo di San Marino un pdl per modificare lo statuto della Banca Centrale

Dal governo di San Marino un pdl per modificare lo statuto della Banca Centrale

Rassegna stampa – Condir Bcsm, il governo adotta progetto di legge per modificare lo statuto. Anche l’esecutivo di fatto implicitamente ammette che qualcosa potrebbe non quadrare

ANTONIO FABBRI – Che qualcosa non quadrasse nella nuova composizione del consiglio direttivo di Banca Centrale, era balzato agli occhi un po’ a tutti gli addetti ai lavori, nonostante in Consiglio l’esecutivo si fosse barricato dietro un parere di legittimità del collegio sindacale della stessa Bcsm, che ha però estromesso un membri legittimamente nominato. La lettera della legge, tuttavia, è chiara. All’articolo 10 dello statuto di Banca Centrale, infatti, cita: “La maggioranza dei componenti del consiglio direttivo dovrà essere composta da cittadini sammarinesi o residenti”.

Ora, a prescindere dalle motiva-ioni in certi casi pure gravi che hanno portato alle dimissioni di Giacomo Volpinari, prima, e Antonella Mularoni poi dal Condir di Bcsm, si sono venute a creare condizioni tali per cui il requisito dell’articolo 10 non appare rispettato. Non c’è insomma attualmente il requisito della maggioranza di cittadini sammarinesi o residenti nell’organo di vertice di Via del Voltone. Il problema è stato più volte sollevato da Repubblica Futura che sul punto ha fomulato anche una interrogazione. “Qualcuno dice qualcosa? Il Consiglio Direttivo continua a riunirsi e deliberare?” aveva chiesto mettendo in forte dubbio la legittimità delle deliberazioni assunte con quella composizione non ottemperante all’articolo 10. Che qualcosa non quadri è ora costretto ad “ammetterlo” anche il Congresso di Stato. Lo fa, di fatto, implicitamente. Tuttavia, anziché riportare nel solco del dettato normativo vigente la composizione del Condir, decide di cambiare la legge. Il governo ha infatti adottato con delibera numero 21 dello scorso 27 settembre, un progetto di legge intitolato: “Modifiche all’articolo 10 della Legge 29 giugno 2005 n. 96 e successive modifiche”. E che cosa si legge nella delibera? Proprio la volontà di togliere il requisito della cittadinanza o residenza sammarinese per la maggioranza dei membri del Condir.

Si legge nella delibera: “sentito il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio; considerata la necessità di intervenire sull’articolo 10 dello Statuto di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, anche per non avere norme eccessivamente restrittive circa il requisito della cittadinanza/ residenza in capo ai membri del Consiglio Direttivo di Banca Centrale”. Ora, si potrebbe sostenere anche che il provvedi- mento potrebbe essere adottato per andare incontro al cammino di integrazione con l’Ue, ma si parla di un accordo che ancora non c’è, a fronte di una norma che invece c’è ma non è ictu oculi ottemperata.

Di certo, quindi, il riferimento che viene più diretto in questo momento è alla attuale composizione del Condir di Bcsm che, come figura tra l’altro nel sito di Via del Voltone, vede Catia Tomasetti, Presidente italiana non residente; Francesco Mancini, Vice Presidente sammarinese; Francesco Ielpo, italiano non residente; Walter Guidi sammarinese. Due a due, dunque, e non la maggioranza sammarinese come prevedrebbe la norma, mentre è ancora “in panchina”, con una nomina mai dichiarata illegittima dal Consiglio che lo ha nominato, il membro che era stato designato da Rete, Emanuele Boni. Consiglio scavalcato, però, da un parere del Collegio Sindacale di Bcsm, che ha ad oggi impedito l’insediamento del dottor Boni. Parere definito “di parte” dal consigliere di Rete, Emanuele Santi. Insomma, la questione non è del tutto risolta e pare proprio che, per metterci una pezza, il governo abbia deciso di cambiare la legge adottando lo scorso 27 settembre il progetto di legge che potrebbe arrivare in Consiglio già nella prossima seduta.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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