San Marino, Iva. Il Titano si rivolge all’Ue

San Marino, Iva. Il Titano si rivolge all’Ue

Franco Cavalli, San Marino Oggi: Yacht, aerei e Iva: il Titano chiede un chiarimento direttamente all’Ue / La questione sollevata giovedì scorso dal funzionario Pietro Giacomini durante una riunione del Comitato di Cooperazione istituito con il trattato del 1991

Il sequestro degli
yacht e degli aerei
con targa sammarinese,
avvenuti in
due distinte operazioni
della Guardia di
Finanza (operazione
“Titan flags”
a Rimini e
“tango sette” a Siena),
con accusa di mancato
pagamento dell’Iva
e addirittura di contrabbando
per gli indagati ha posto con
seria attenzione il problema
dei rapporti tra Italia e San
Marino così come regolato dai
trattati anche con l’Ue.

E proprio mentre il tribunale
del Riesame di Rimini, rigettava
la richiesta di dissequestro
dell’imbarcazione di Piero
Isoldi
(il noto imprenditore
romagnolo che aveva una
contratto d’utilizzo di uno degli
yacht intestato a una società
di San Marino e finito tra quelli
sequestrati), il Titano chiedeva
chiarimenti all’Unione
Europea su tutta la materia.

Giovedì scorso infatti, il funzionario
e ambasciatore sammarinese
Pietro Giacomini ha
sollevato durante una riunione
del Comitato di cooperazione
proprio il problema del pagamento
dell’Iva tra Italia e San
Marino in materia doganale.
“É stata fatta presente la questione
– spiega il segretario
di Stato agli Esteri Antonella
Mularon
i -, che però non era
inserita nell’ordine del giorno
degli argomenti da dibattere.
Ora sarà quindi analizzata la
questione e a livello europeo
ci sarà un approfondimento
per vedere come stanno effettivamente
le cose”.

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