San Marino. Je suis Artemisia, la riflessione di Valentina Rossi

San Marino. Je suis Artemisia, la riflessione di Valentina Rossi

Riceviamo e pubblichiamo

È sempre difficile uscire di casa in queste grigie serate novembrine, con la stanchezza accumulata dal giorno per i mille impegni che si accavallano senza sosta. Eppure la tavola rotonda organizzata dal club Soroptimist di San Marino aveva attirato la mia attenzione per il titolo, “Je suis Artemisia”, e per il tema trattato: come riconoscere i segni di violenza in una relazione.

Devo dire che la mia curiosità è stata ampiamente ripagata, perché l’incontro si è rivelato ricchissimo di spunti di riflessione, anche al di là delle mie già ottimistiche aspettative. La dottoressa Francesca Bonsignori, rappresentante dell’Associazione francese “Le Planning Familiale” ha portato un’ampia relazione, densissima di informazioni, approfondimenti, strategie ed esperienze messe in atto dalla realtà per cui lavora da tanti anni. Ha offerto uno spaccato su quella che è l’attività di prevenzione della violenza di genere in Francia, che non solo ha una lunga tradizione, ma negli ultimi cinque anni ha potuto contare su sostanziosissimi investimenti finanziari voluti dal governo in carica, che ne ha fatto uno dei punti centrali della propria azione politica.

Dei tanti aspetti trattati, due in particolare mi hanno profondamente colpita: la riflessione sul fatto che, statisticamente, tra le donne che accedono ai servizi di tutela e informazione del centro francese vi sono anche moltissime ragazze tra i 15 e i 25 anni, e il grande rilievo dato all’attenzione nei confronti delle donne con disabilità, per l’altissimo rischio a cui sono sottoposte. Anche se provenienti da una realtà lontana e più grande della nostra, già solo questi due aspetti fanno riflettere su quanto ampio e profondo sia ancora il lavoro da fare.

All’intervento dell’ospite francese, si sono affiancati i contributi della dottoressa Serena Baldacci, coordinatrice della rete antiviolenza ISS, e del dottor Maurizio Faraone, comandante del Corpo della Gendarmeria, che hanno entrambi illustrato l’importante lavoro svolto sino ad oggi a San Marino per prevenire e arginare il fenomeno della violenza di genere, creando una rete di servizi a tutela delle donne e promuovendo la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno a tutti i livelli. Abbiamo quindi avuto la piccola e la grande realtà a confronto, su tematiche che non conoscono confini.

Trovo che sia di fondamentale importanza, per una realtà piccola come la nostra, lo scambio di informazioni con esperienze diverse e particolarmente evolute, che possono fornire nuovi strumenti di analisi e di azione. Interessantissimi sono stati gli esempi di strategie di comunicazione e di lavoro culturale che la dottoressa Bonsignori ha illustrato, strumenti che potrebbero essere imitati ed adattati alla nostra realtà. Inoltre, è emerso che in Francia le donne che subiscono maltrattamenti sono intercettate non solo attraverso i tradizionali canali istituzionali, ma anche grazie alla rete di ascolto predisposta dalle organizzazioni non governative, che più facilmente riescono ad avvicinare le vittime, prima ancora che si giunga a una vera e propria denuncia.

Simili occasioni sono preziose, hanno un altissimo valore di informazione e di crescita culturale per l’intera cittadinanza e andrebbero caldeggiate con cadenza frequente, per tener desta l’attenzione su un fenomeno che, purtroppo, ha ancora bisogno di tutte le nostre energie e dei nostri sforzi collettivi per essere contrastato in maniera efficace. Grazie quindi alle amiche del Club Soroptimist per aver organizzato questo momento di incontro e di dibattito pubblico.

Valentina Rossi

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