San Marino. La povertà è sempre più un problema anche per chi lavora. La preoccupazione dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori

San Marino. La povertà è sempre più un problema anche per chi lavora. La preoccupazione dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori

In una stagione in cui veniamo continuamente richiamati alla responsabilità nella lotta allo spreco, sempre più sentiamo però parlare di povertà; una povertà che si sta “impossessando” anche di chi lavora.

Lo scrive l’Unione Sammarinese dei Lavoratori, aggiungendo: “Che tale piaga stia dilagando anche sul nostro territorio ce lo dicono purtroppo i dati della Caritas poiché è aumentato in maniera esponenziale il numero di persone che fruisce del loro servizio; dalle 89 dell’anno 2022 siamo già a 175 nei primi mesi del 2023.
Un dato che deve far riflettere e che fa rabbrividire è che il 40,44% delle persone che si sono rivolte alla Caritas l’anno scorso erano “occupate”.
Come abbiamo più volte denunciato, il vero pericolo che stiamo correndo è quello di uno sviluppo che non tiene conto di coloro che restano indietro.
Spesso si parla di aumento del PIL o dei dati sull’occupazione con tono soddisfatto, ma è necessario, a ben vedere, uno sguardo più profondo. Se c’è chi legittimamente guadagna di più, è inaccettabile e va respinto, un contesto in cui non soltanto i poveri diventano sempre più poveri ma dove addirittura chi ha un lavoro e riusciva ad arrivare a fine mese, non è più in grado di farlo.
Inoltre, è vero che la disoccupazione è molto bassa, ma i livelli di assunzione di un lavoratore siamo così certi che siano gli stessi, per la medesima mansione, di tempo addietro, o forse a parità di mansione il livello, in alcuni ambiti, è sceso minimo di un “gradino”?
Ci apprestiamo a celebrare il primo maggio, ma il cuore di tanti lavoratori purtroppo non sarà in festa; evidentemente abbiamo conquistato, o quasi, il diritto di lavorare, ma non quello di provvedere alle nostre necessità e avere quindi una vita dignitosa grazie a quel lavoro.
L’analisi sterile dei dati, ancorché positiva, non ci porterà da nessuna parte se lo sviluppo non significherà anche progresso e soprattutto lotta alla povertà e preservazione di un tenore di vita dignitoso per il lavoratore, afferma il Segretario Generale USL, Francesca Busignani.

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