Dura denuncia di Giuliano Tamagnini verso la classe politica della Repubblica di San Marino che mantiene l’economia in uno stato agonizzante perché si rifiuta di introdurre quella trasparenza totale negli atti economici, senza la quale sono a rischio la pace sociale e la ripresa di normali rapporti con l’Italia.
Non mi dilungo sulla necessità di trasparenza dell’intero nostro sistema
economico, perché lo considero un dato acquisito; mi chiedo solo perché la
nostra classe politica non si stia per niente interessando a ciò.
La risposta è
purtroppo semplice: sono coinvolti fino ai capelli con un sistema economico che
ha ben poco di trasparente e non hanno né la capacità, né la lungimiranza di
programmare un nuovo modello di sviluppo che sia basato sulla trasparenza e sia
pienamente integrato con il contesto geografico ed economico in cui è collocata
San Marino.
Come dicevo, non occorre essere dei maghi per capire che l’economia
di un piccolo paese come San Marino si deve integrare prima di tutto con il
circondario, in un contesto di sinergia, favorendo ricadute economiche sui
territori limitrofi e non sottraendo risorse come è accaduto finora.
Come ci ha
insegnato la crisi finanziaria mondiale, la base economica non può essere che
quella a cui ogni paese normale può legittimamente aspirare; economia reale,
quindi produzione e servizi che realizzano ricchezza, un sano e trasparente
settore bancario che raccolga capitali puliti a livello internazionale per
essere rimessi in circolazione a sostegno dell’economia reale di San Marino e
dei territori circostanti.
Leggi l’intervento di Giuliano Tamagnini, Primo Maggio, Csdl
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