Jeffrey Zani di La Tribuna Sammarinese: Crescentini (Psrs): “Serviva un confronto con le forze politiche”. Bronzetti (Psd): Tempi difficili “per lavoratori e pensionati” / Lavoro, la maggioranza si spacca dopo il blitz di Mussoni sulle liberalizzazioni / Palmieri contesta “metodo e merito” del provevdimento e denuncia una “forzatura”. Upr: parliamone in Consiglio
Alleanza popolare usa uno dei simboli del lavoro – il martello – per dare un colpo al guscio del Patto per San Marino. Riuscendo, di fatto, a spaccare la maggioranza. Divisa sul decreto Mussoni promosso due giorni fa dal Governo.
A far sbottare il secondo partito del Patto ci sono “il merito e il metodo” tenuti dal segretario al Lavoro nell’iter che ha portato al decreto d’urgenza. Sul quale, annuncia il partito, non è comunque detta l’ultima parola, visto che mancano ancora due passaggi: “Il segretario agli Interni (Valeria
Ciavatta, ndr) deve firmare il documento e successivamente la Reggenza sarà chiamata a valutare” la presenza dei requisiti d’urgenza, spiega il coordinatore Stefano Palmieri. Perché tanta ansia? E’ proprio la fretta ad alimentare le perplessità del partito: il decreto “in alcune parti di urgente non ha niente”, contesta Palmieri, “un tema così importante non andrebbe trattato con un decreto urgente, ma attraverso una legge”.
Quello di Mussoni, che ha agito in maniera troppo “veloce”, viene insomma visto come un vero e proprio ‘blitz’. Un colpo che Ap condanna senza mezzi termini: Ciavatta “ha già fatto presente la sua contrarietà”, prosegue Palmieri, nel decreto “c’è una liberalizzazione che al momento non è condivisa e non è il linea con le esigenze del Paese”. Come se non bastasse, poi “non sono state fatte le modifiche suggerite”.
Troppo, secondo il coordinatore, che conclude ribadendo di aver “preso male la forzatura” di Mussoni.