Continua a San Marino il processo di italianizzazione delle forze dell’ordine con o senza il famoso riordino – coordinamento per il quale il Governo, espressione della coalizione Patto per San Marino, maggioranza in Consiglio Grande e Generale, avrebbe dovuto da subito impegnarsi come da programma.
Adesso pare che ci metta mano pressoché direttamente Antonio Manganelli, mandando a San Marino un ‘superpoliziotto’ da lui stesso scelto, come si apprende da Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino.
(…) Un’idea di fondo, San Marino già ce l’ha e l’ha spiegata mesi fa quando annunciò che la figura del coordinatore del dipartimento di polizia sarebbe sparita e che, a ogni comando, vi sarebbero stati cambi eccellenti: un carabiniere per i gendarmi, un poliziotto italiano per la polizia civile. In bilico il nome di Sabato Riccio: lui, ex dirigente della Mobile di Rimini, attualmente riveste il ruolo di coordinatore. Non è detto che il suo nome non venga preso in considerazione per il comando di polizia civile, ma l’idea sarebbe quella di un rimpasto generale. La rosa dei nomi per i posti di comando, in realtà, pare già esserci ma sarà il superpoliziotto a portare sul Titano i “consigli” di Manganelli. Diverse le esigenze, a partire dalla squadra di polizia giudiziaria. Più volte, nelle sue relazioni di giustizia, il dirigente del tribunale Valeria Pierfelici, ha chiesto per l’organo investigativo di polizia più risorse e più uomini. Ma l’esigenza di rimpolpare la squadra si lega anche a quella di maggiore specializzazione: il pacchetto antimafia del ministro alla giustizia Casali vuole una squadra di super investigatori dediti alle sole inchieste “che scottano” e i due team potrebbero intrecciarsi sotto un unico comando. Poi, le competenze: se gendarmeria e polizia avranno ruoli investigativi, oltre che di controllo del territorio, alla guardia di Rocca spetterebbe una funzione di pura rappresentanza. Anche per quel comando, è atteso un graduato italiano.
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