Il sistema finanziario della Repubblica di San Marino (era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni) è entrato in difficoltà e con l’affaire Delta-Sopaf e con lo scudo
fiscale.
Ad esempio su 12 banche, tre sono state commissariate dall’inizio dell’anno: San Marino International Bank,
Credito
Sammarinese (poi liquidazione
coatta amministrativa ) e Banca
Commerciale Sammarinese (anche sospensione
pagamenti).
Si è parlato molto di Cs per il coinvolgimento nella operazione Decollo
Money nonché per la successiva – esemplare? – operazione salvaclienti.
Tiene ancora banco il sospetto che non tutti i clienti Bcs siano stati trattati allo stesso modo dopo la ripresa della parziale attività con limitazione nei trasferimenti.
Silenzio totale, o quasi, invece sulla Smib. Lì lo Stato di San Marino ha investito oltre 16 milioni di euro quando ancora si chiamava Banca del Titano (senza recuperare, finora, un solo euro). Corre voce che Banca Centrale abbia erogato un prestito di ultima istanza di 5 milioni di euro. Se così fosse verrebbe da concludere che anche i compratori della Bdt (ora Smib) – oltre che i venditori – sono nati con la camicia, avendo trovato anch’essi in Via del Voltone tanta grazia.
Di certo il Presidente della Smib e la maggior parte del consiglio di amministrazione nonché il presidente del Collegio Sindacale ebbero, nel 2007, pubbliche attestazioni di professionalità e onorabilità da Banca Centrale, che mal si concilierebbero con la voce del suddetto prestito di ultima istanza – erogato, se erogato, nel 2010? – nonché con l’indagine che sta svolgendo la Guardia di Finanza di Teramo su presunti collegamenti con la banca Tercas. Questi collegamenti sono oggetto di una indagine della Procura di Milano, per una ipotesi di evasione fiscale per la quale sarebbero attenzionati una cinquantina di imprenditori teremani. Detti imprenditori avrebbero avuto a che fare con la Smib, attraverso, si presume, l’ex direttore di Tercas che avrebbe nel Cda Smib la sua compagna.
D’altra parte si sa da tempo della indagine della Procura di Roma – anche con una certa confusione – sui clienti Smi e Smib.
Nel 2007 il passaggio di proprietà della Bdt fu guidato dal commissario Maurizio De Marchis, cioè la stessa persona cui è stato affidato il commissariamento della Smib.
Leggi l’atto di cessione di Banca del Titano, con cui è stato cacciato in un cul-de-sac lo Stato.