San Marino. Legge editoria, urgenza slitta a sessione di aprile

San Marino. Legge editoria, urgenza slitta a sessione di aprile

Legge editoria, l’urgenza slitta alla prossima sessione di aprile

Emendamenti concordati da governo e maggioranza modificano sostanzialmente il Pdl della Segreteria. Bene per l’opposizione che però evidenzia il rilevante dato politico

La procedura d’urgenza viene approvata per le modifiche alla legge sull’editoria, ma alla fine il tempo è tiranno e la conclusione del comma con la votazione della legge, slitta alla prossima sessione consigliare senza che si sia neppure iniziato l’esame dell’articolato.

Allarga le braccia il Segretario all’Informazione Teodoro Lonfernini: “Io ho portato il progetto di legge con celerità perché era mio dovere. Poi non sono io a dettare i tempi istituzionali del Consiglio”, ha affermato in chiusura di dibattito ieri. L’esame della legge dovrà essere quindi ripreso nella prossima sessione di aprile.

In aula sono comunque arrivati emendamenti, presentati dallo stesso governo di concerto con la maggioranza, che modificano in maniera sostanziale la prima stesura del progetto di legge che era stato depositato dalla Segreteria. Modifiche che, tutto sommato, vengono accolte positivamente anche dalle opposizioni, che hanno a loro volta presentato diversi emendamenti, e che rimarca, però, il dato politico della maggioranza che ha modificato il progetto del segretario.

“La proposta portata dal Segretario è indegna: rende possibile alla politica mettere mani sulla libertà di informazione e nessuno può negarlo, tant’è che oggi il pdl del Segretario viene stravolto dalla maggioranza”, ha detto Guerino Zanotti di Libera.

“L’informazione deve essere sì libera, ma anche trasparente” dice Alberto Giordano Spagni Reffi di Rete.

“Altro aspetto – dice Marica Montemaggi di Libera – è sicuramente quello della trasparenza e permettere alla Consulta di avere una personalità giuridica che oggi non ha e che si garantisca il diritto all’informazione. E che se ci sono regole devono valere per tutti”.

E mentre Giovanni Zonzini afferma che l’opposizione sarebbe critica perché non vuole l’articolo 4 sulla trasparenza, Vladimiro Selva di Libera gli fa notare che “il Pdl di cui l’opposizione era a conoscenza era quello depositato dalla Segreteria all’Informazione di cui l’articolo 4 riguardava l’entrata in vigore. Zonzini diceva che le nostre critiche erano rivolte proprio all’articolo 4 perché non vogliamo la trasparenza. Tranquillizzo Zonzini, io condivido in pieno la trasparenza”.

Tra l’altro Andrea Zafferani di Repubblica Futura rileva che l’articolo 4 non è che sia una rivoluzione. La trasparenza delle proprietà editoriali e dei finanziamenti dei media era già prevista dall’articolo 36 nella attuale formulazione.

“La parte più problematica del Pdl era l’articolo 3 – aggiunge poi Zafferani – avevo trovato pericoloso il fatto che una Segreteria di Stato potesse arrogarsi il diritto di definire una testata di informazione. Non era democraticamente accettabile ed è incredibile che fosse portato in procedura d’urgenza. La maggioranza qui è intervenuta bene, riportando sotto il controllo dell’Autorità garante dell’informazione, su base volontaria, la possibilità di essere certificati come testata giornalistica. Ma non si può non sottolineare l’aspetto politico dell’intervento della Segreteria di Stato su cui poi è stata messa la pezza”. “La maggioranza è corsa ai ripari per gli errori della prima versione della legge, la tempestività ha portato un certo malumore chiaramente”, ha aggiunto Maria Katia Savoretti di Rf, annunciando anche la volontà del suo partito di presentare diversi emendamenti.

Il Capogruppo Dc Francesco Mussoni rimarca dal canto suo che “il segretario Lonfernini ha seguito i lavori del redigere il provvedimento, ha convocato la maggioranza e i gruppi, ricevuto gli emendamenti, ha incontrato la Consulta per l’informazione e ha prodotto una serie di emendamenti condivisi atti a correggere la legge. Tutto sommato – ha chiosato – mi sembra di comprendere che sui contenuti ci siano molte condivisioni”.

In sede di replica il Segretario Lonfernini sostiene che qualcuno dall’opposizione non abbia letto né la prima proposta né gli emendamenti e aggiunge: “C’era evidentemente più interesse nel dibattito a sollevare il lavoro compiuto con la maggioranza, strumentalizzando con malizia politica che non ha nulla a che fare con interventi pragmatici come quelli presentati”.

Interventi dei quali, comunque, si discuterà nella prossima sessione.

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