San Marino. Lettera Dunja Miatovic, Libera

San Marino. Lettera Dunja Miatovic, Libera

Libera: “Chi minimizza il richiamo del Consiglio d’Europa, mente sapendo di mentire”

Esprime tutta la sua preoccupazione, Libera, dopo la lettera del commissario per i diritti umani, Dunja Miatovic, che ha invitato le autorità sammarinesi a “non mettere a repentaglio l’indipendenza della magistratura” e a fermare le azioni che sta ponendo in essere. “Dobbiamo nuovamente parlare di un argomento molto come la giustizia”, esordisce Dalibor Riccardi. “Riteniamo che la comunicazione del commissario per i diritti umani non sia stata presa nella giusta misura e considerazione. Noi siamo un paese che vive di turismo, ma anche e soprattutto di reputazione internazionale. È la nostra storia millenaria e queste comunicazioni danneggiano in maniera fortissima il Paese all’esterno. Alla chiusura della passata legislatura la situazione era delicata, ma l’azione di questo governo, oggi è sotto occhi di tutti, ha portato danni importanti e gravissimi sia internamente, vedi la protesta dell’ordine degli avvocati, sia esternamente, perché questa comunicazione ha un rilevo notevole e si deve porre massima attenzione a quello che la maggioranza e i tanti membri hanno fatto portando avanti questa azione. Ieri ho sentito citare Peppino Impastato, ma al di là delle parole sono le azioni che portano a determinate conseguenze”, dice Riccardi.

“In ufficio di presidenza avevamo chiesto di poter parlare della lettera in comma comunicazioni – dice Eva Guidi – Se infatti è certo che ci sarà un comma sulla giustizia, riteniamo che dal momento che San Marino con una diffida e un messaggio di tale portata rimane sul sito del Coe per giorni, nelle notizie in evidenza, non sia più una questione semplicemente di giustizia, diventa questione di politica estera. Se le cause che ci portano a questo punto partono dalla giustizia, hanno però conseguenze anche di carattere internazionale ed anche economico. Ci sono ripercussioni su tutti i settori, a partire dal settore economico, e si rischia di minare la reputazione di San Marino come paese portatore di pace, risolutore di conflitti e di salvaguardia dei diritti. Ci vengono fatte raccomandazioni su stato di diritto, democrazia e diritti umani. Proprio in questa fase in cui abbiamo aperto il percorso di adesione all’ Unione Europea e ed è in vista, coltre alla valutazione del Greco, anche il ciclo di valutazione del Moneyval a fine mese”. Che la questione abbia risonanza internazionale, lo attesta anche Giuseppe Morganti: “Io sono membro del Consiglio d’Europa per San Marino e ricevo ogni giorno la rassegna stampa. Solitamente vengono riportare le vicende di Ungheria, Polonia, Turchia ed è una sofferenza vedere le lesioni dei diritti umani nelle varie parti del mondo. In questi giorni è particolarmente doloroso vedere quella rassegna stampa, perché si parla di San Marino. Ieri la metà esatta degli articoli era dedicata alla Repubblica di San Marino. Non è possibile che il nostro paese venga ridotto in queste condizioni. La nostra forza è la credibilità internazionale”. Quindi la lettera: “Ci sono due accuse pesantissime, sulla violazione del giudice naturale e leggi retroattive: queste due cose non si fanno. C’è di più: prima di fare qualsiasi altra cosa, ci dice, aspettate almeno il giudizio del greco, poi dice che sia il gruppo dei giudici europei sia la commissione di Venezia sono a vostra disposizione. Dice: fate le cose su commissariamento di questi organi. Questo è un avvertimento vero e proprio, o lo si ascolta o succede come nel 2001 quando paese finì in procedura rafforzata”.

Alessandro Bevitori mette l’accento sul fatto che la lettera si stata tenuta nascosta. “La lettera reca la data dell’8 settembre, non è stata fatti menzione di questa negli organismi che nel frattempo si sono riuniti, dal Plenario alla Commissione Esteri. I segretari competenti hanno sottaciuto una lettera di questa gravità. Una cosa di questo tipo non si era mai verificata. Un atto così grave con le conseguenze che comporta o che potrebbe comportare. Questa volta, almeno, non si è parlato di segnali positivi”, afferma Bevitori. “La reputazione internazionale è per noi è un valore inestimabile della nostra Repubblica. Purtroppo, quello che è emerso anche nel dibattito in comma comunicazioni, è che da parte di questo governo la consapevolezza di questi valori, non c’è. Manca la presa di coscienza dei danni che si stanno facendo. Ci vorranno decenni per riparare a questi danni. Fermiamo questa guerra. Sta diventando guerra fratricida dove l’unico sconfitto sarà il Paese”. Bevitori poi annuncia: “Stiamo valutando quali azioni intraprendere, ma non possiamo svendere l’immagine della Repubblica. Da troppo tempo c’è una guerra tra bande sulla pelle della repubblica”.

Sugli interventi in comma comunicazioni che hanno provato a minimizzare la portata della lettera: “Mentono sapendo di mentire – dice Bevitori – tra l’altro il consigliere Berti che è avvocato, lo dovrebbe sapere. Da tempo non veniva deliberata all’unanimità una decisione come quella dello sciopero degli avvocati. Molti suoi colleghi sono consapevoli che rischiamo il commissariamento sulla giustizia e per questo molto preoccupati perché questo significherebbe blocco del Tribunale”.

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