A fronte di migliaia di immobili che risultano non occupato o comunque “sfitti”, nella Repubblica di San Marino è sempre più difficile trovare un alloggio da acquistare o solamente da affittare.
Lo scrive Libera, che aggiunge: “Come da noi sottolineato più volte, questa problematica ricade in primo luogo sui giovani che riscontrano sempre più difficoltà a emanciparsi dalla famiglia di origine individuando un’abitazione a prezzi sostenibili.
Fino a qualche anno fa con 700€ al mese compravi casa: lo Stato con la legge ti dava 103.000€ di prestito da ripagare in 30 anni (400€ al mese) e con un altro mutuo/finanziamento andavi a 150/200.000€ euro e potevi tranquillamente acquistare un appartamento da 60/80mq.
SITUAZIONE ATTUALE:
– i prezzi degli immobili sono aumentati da 2500 a 3500€ al mq (gli immobili valgono di più ma più difficile acquistare casa)
– il mutuo prima casa rimborsa gli interessi fino a 130.000€ e il rapporto e’ cittadino/banca per questo le garanzie richieste sono importanti
– gli interessi sui mutui sono aumentati, quasi al 5%
– “residenze atipiche” ad imprenditori, pensionati e sportivi non sta per nulla aiutando. Rappresenterebbero infatti una sorta di “concorrenza sleale”, in un mercato già asfittico, e sono diversi coloro che, pur essendo cittadini, raccontano di essere stati “scartati” dai locatori che hanno preferito concedere l’immobile a questi residenti
– accesso al credito sempre più difficile
COSA FARE?
Più politiche:
– Istituzione di un Registro per gli immobili a disposizione delle famiglie con relativo equo canone che dà diritto ad agevolazioni fiscali per il proprietario e relativa tassazione per gli immobili sfitti che non aderiscono a tale registro;
– visto che ora le banche possono affittare gli immobili che hanno in pancia e sono state sostenute direttamente ed indirettamente da parte dello Stato, si dovrà prevedere obbligo di affitto per politiche di edilizia sociale;
– facilitazioni di acceso al mutuo prima casa in casi di difficoltà economica;
– accordo con gli istituti di credito per portare a compimento gli “ecomostri” al fine di dedicarli a politiche di edilizia sociale e per calmierare gli attuali tassi di interesse che, a tasso variabile, sono aumentati in maniera insostenibile;
– porre maggiore attenzione alle politiche di concessione di residenze incrementando i controlli ed evitando di ricadere nel fenomeno delle “residenze fittizie”
– certificati verdi: incentivo alla riqualificazione degli immobili attraverso un’attestazione di credito fiscale rilasciata a copertura dei benefici fiscali previsti per gli interventi di sostenibilità ambientale, efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili di immobili esistenti”.