San Marino. Libertà di stampa, lettera aperta di Marina Lazzarini

San Marino. Libertà di stampa, lettera aperta di Marina Lazzarini

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice di Libertas.sm sul caso dell’indagine nei confronti dei collaboratori del quotidiano La Serenissima.

Mi autodenuncio, non sono una giornalista! Questa antica Terra della Libertà deve la sua salvaguardia come Repubblica indipendente ai suoi cittadini che hanno nel dna, nel profondo dell’anima questa esigenza di libertà. La libertà per un cittadino sammarinese è come l’ossigeno che respira, non può vivere senza. Ma come si realizza la Libertà di un popolo? La Dichiarazione universale dei Diritti Umani, approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel dicembre 1948, sancisce il diritto alla libertà. L’inalienabilità dei diritti civili, politici, sociali e della dignità umana e l’esercizio della libertà sono legati indissolubilmente al rispetto della dignità stessa e della giustizia. Partiamo allora dal primo elemento: inalienabilità dei diritti civili, politici e sociali. Il fattaccio accaduto in Repubblica in questi giorni, cioè l’esposto da parte del Segretario alla Sanità Ciavatta verso liberi cittadini che hanno osato scrivere sul giornale “la Serenissima” senza essere giornalisti, ha dell’inverosimile… proprio lui che si era fatto paladino delle libertà come Don Chisciotte, oggi la nega agli altri! O non ci credeva neanche prima, o agisce in preda a qualche demone adesso, difficile stabilire con certezza. Messo alle strette in Consiglio Grande e Generale dai consiglieri di opposizione agguerriti, allarmati, determinati a difendere quell’ossigeno vitale che si evidenzia nell’esercizio della libertà di espressione, ha scaricato tutta la responsabilità sul Tribunale e sul Commissario della Legge, perché lui, dice, ha solo segnalato possibili irregolarità nella gestione della testata giornalistica. E qui arriviamo al rispetto della dignità stessa e della giustizia. La Giustizia deve essere vicina ai cittadini e vissuta come amica dalle persone oneste. Frequentare però le stanze di un Tribunale non è proprio una passeggiata, chi si trova a doverlo fare è sicuramente un po’ intimidito. Il potere Esecutivo (Governo) e il potere Giudiziario (Tribunale) sono autonomi e indipendenti uno dall’altro e fra uno e l’altro ci sono vari organismi di controllo dello Stato (Commissioni, Autorità, Agenzie…) che servono a garantire la regolarità e la funzionalità delle Istituzioni in ogni settore lavorativo, sociale, sanitario… senza dover ricorrere per ogni questione subito al Tribunale. Il cittadino o il politico che abbia dubbi o situazioni da chiarire prima si rivolge a queste agenzie, preposte e pagate appunto per controllare, verificare, anche sanzionare nel caso si rilevino irregolarità. Perché questa volta il Segretario Ciavatta, o chi per lui, non ha seguito questo iter? Ha saltato a piedi pari questi organismi perché non funzionano? Se non funzionano allora perché lo Stato li paga? Oppure, perché volutamente voleva intimorire i cittadini usando il Tribunale come una clava per limitarli nella loro libertà di espressione? In entrambi i casi il Segretario non ci fa una bella figura, soprattutto davanti ai cittadini che rappresenta e che lo hanno votato perché predicava libertà e trasparenza. La parte più dolorosa e che fa davvero male al cuore è vedere la dignità delle persone calpestata, liberi cittadini a cui viene comunicato che “a loro carico si sta procedendo in ordine al misfatto di indebito esercizio di una professione, previsto e punito dall’art. 385 del codice PENALE, per aver esercitato la professione di giornalista, scrivendo articoli sul quotidiano “La Serenissima”. Questa è intimidazione pura! Il colmo poi esplode con la citazione nel fascicolo anche della compianta Fausta Morganti, una Donna che ha veramente dato tanto a questo Paese, che lo ha amato visceralmente e lo dimostra il fatto che a pochi respiri dalla fine ancora scriveva e lottava per difenderlo. Tutto questo è veramente intollerabile! Faccio un essenziale elenco delle urgenti azioni che il Segretario alla Sanità dovrebbe fare nelle sue funzioni specifiche, azioni che i cittadini attendono e che lo dovrebbero totalmente assorbire, senza lasciargli tempo di pensare ad altro. La riforma del sistema pensionistico (che fine ha fatto la bozza pronta del Segretario Santi?). La riorganizzazione della medicina di base e il suo potenziamento (la gente chiama gli ambulatori e non trova risposte). La libertà di scelta terapeutica (non basta ancora con questo green pass?). Diritto a una sanità pubblica e gratuita per tutti, senza distinzioni (chi sta male in questa incertezza è costretto a rivolgersi al privato). Dare risposte ai cittadini che hanno votato per avere la libertà di decidere sul proprio corpo con la legge che regolamenta l’Interruzione Volontaria di Gravidanza (sono ormai passati 6 mesi dal referendum!). Confronto sulla possibilità di una nuova struttura ospedaliera o sulla ristrutturazione a step dell’esistente. Legalizzazione della cannabis terapeutica e non. Potrei continuare l’elenco, tante sono le cose da fare nella sanità, e il Segretario trova il tempo di lavorare per la limitazione della libertà di espressione dei cittadini? Mi perdoni Segretario, ma chiedere scusa pubblicamente e dimettersi sul serio questa volta non sarebbe più dignitoso?

Marina Lazzarini.

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